“E’ un vulcanetto di fango”: così Maria Luisa Carapezza, responsabile scientifico dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) sezione Roma 1 ha definito il ‘geyser’ di gas che esce da sabato scorso nella rotatoria di Coccia di Morto a Fiumicino. L’esperta ha compiuto un sopralluogo con il sindaco Esterino Montino e rappresentanti dell’Università di Roma Tre e dell’Italgas. Un fenomeno, quello del soffione, che ha destato sorpresa e che ha attratto costantemente molti curiosi, seppure ormai l’area é stata transennata e oscurata in questi giorni; tra i curiosi un gruppo di venti cinesi, in transito a Fiumicino, accorsi per fotografarlo dopo aver letto la notizia su internet. “Ciò che sta accadendo è un fenomeno del tutto naturale – ha spiegato Carapezza -, ovunque si perfori c’è un’alta probabilità che possa accadere; in tutto il Lazio ci sono vulcani e possono verificarsi delle emissioni di gas endogeni profondi, a volte con una componente di anidride carbonica, a volte di metano. Da sabato comunque il fenomeno non è cambiato e non si è allargato: quella che si vede è solo la parte superficiale con il potere erosivo del gas che produce la fuoriuscita del fango. Non possiamo dire quanto questo possa durare, è possibile anche per molto tempo. Il rischio non è elevato, c’è una sorveglianza attenta e costante, è comunque meglio, in queste situazioni, non avvicinarsi e respirare l’anidride carbonica da vicino che sottrae l’ossigeno nella zona a ridosso. Stiamo studiando e vogliamo capire bene il fenomeno – ha concluso l’esperta dell’Ingv – che è comunque assolutamente naturale”.