Il doppio binario tra pubblico e privato, ben analizzato dalla Fondazione Gimbe nel suo piano di rilancio, continua a mangiare spazio al pubblico e non garantisce il diritto alla Salute sancito dall’art. 32 della Costituzione – dichiarano Anna Rita Amato e Antonino Gentile del Direttivo ULS Unione Lavoratori Sanità-.
E’ ben noto che l’unico scopo degli operatori economici privati è fatturare al Servizio Sanitario Nazionale il quale compra con soldi pubblici le prestazioni erogate che, a causa della chiusura di Ospedali e soprattutto per la carenza disastrosa di personale, non riesce a garantire. “Per la nostra democrazia non è più tollerabile che universalità, uguaglianza ed equità, i princìpi fondamentali del Ssn, siano stati traditi e ora troneggino parole chiave come: infinite liste di attesa, aumento della spesa privata, diseguaglianze di accesso alle prestazioni sanitarie, inaccessibilità alle innovazioni, migrazione sanitaria, aumento della spesa privata, rinuncia alle cure, riduzione dell’aspettativa di vita”, questo lo schietto commento del presidente della fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta. Andrebbe limitato l’insinuarsi degli operatori economici privati nel SSN grazie al meccanismo della defiscalizzazione dei fondi sanitari che dirottano risorse pubbliche verso assicurazioni e sanità privata. Altro nodo importante sarebbe pretendere, al pari del pubblico, standard organizzativi adeguati attraverso severi controlli periodici nelle strutture convenzionate in cui la spesa del costo del personale non è tra le prime voci in bilancio, con sentiti ringraziamenti da parte dei profitti – aggiungono dal Sindacato ULS-. La classe politica al Governo da cinque mesi è ancora in tempo per decidere cosa intende fare del diritto alla Salute dei cittadini italiani. Preferire sull’altare di un paese che si definisce civile la flat tax, il ponte sullo stretto di Messina, le miopie sugli evasori fiscali, il gioco del nascondino sugli extra profitti e sulle spese militari, oppure governare rigorosamente i processi di privatizzazione in corso che stanno scavando un solco profondo nelle diseguaglianze. Per loro fortuna ancora le risorse economiche per aumentare il gettito fiscale e finanziare uno dei pilastri della società sono presenti ed esigibili, bisogna solo fare la scelta giusta– concludono Amato e Gentile-.
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