Non essendo in grado di governare, Giorgia Meloni torna a urlare all’opposizione come ai vecchi tempi. E, come ai vecchi tempi, riesce nell’impresa di inanellare una notevole quantità di sciocchezze e fake news.
“Il governo Conte ratificò il Mes col favore delle tenebre, senza il mandato parlamentare e un giorno dopo le dimissioni, quando era in carico solo per gli affari correnti” ha tuonato Meloni, sventolando gioiosamente un fax del ministro degli Esteri Di Maio come prova madre di tutte le accuse.
Il Parlamento approvò nel dicembre 2020 una risoluzione con cui chiedeva al governo di ratificare l’accordo sul Mes.
Il fax sventolato in aula da Meloni come se fosse il 3×2 sulle alici marinate porta la data del 20 gennaio, ovvero sei giorni prima la caduta del governo Conte, dimostrando, semmai l’esatto contrario.
Conte non ha lavorato “con il favore delle tenebre” (vecchio classico meloniano) ma col favore del Parlamento, nei tempi e nei vincoli del proprio mandato.
Il Signor Presidente del Consiglio si è dimenticata di dire l’unica verità storica conclamata: che ad approvare il Mes nel lontano 2011 fu un altro governo di un altro signore. Si chiamava Silvio Berlusconi, e lei di quel governo era nientemeno che… ministra. Ops.
Lorenzo Tosa
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