Il 26 maggio 2024, in occasione di un evento svoltosi a Roma, e più precisamente in via Della Conciliazione, praticamente quasi dentro la Sante Sede, avevamo registrato un aumento sproporzionato dei pressi praticati da tutte o quasi le attività di ristorazione e bar insistenti nella zona, arrivando a definire, per talune di queste, a livello di “usura”.
In queste ultime settimane anche i mezzi di comunicazione della Capitale, regionale e nazionale stanno ponendo l’accento su questo sistema “speculativo” di proporre ai turisti, ma anche agli stessi romani, aumenti dei prezzi, dal cappuccino, alla bibita, al pasto completo, praticamente fuori controllo, e per il solo fatto che queste attività insistono in punti strategici di Roma, e non osiamo immaginare cosa possa accadere con l’arrivo dell’ondata di turisti che caleranno sulla Capitale in occasione del Giubileo del 2025.
Per tale rilievo, in illo tempore registrato, scrivemmo una missiva al sindaco di Roma Gualtieri sollecitando un suo autorevole intervento, sia teso a combattere l’aumento sproporzionato dei prezzi sia per non lasciare indietro i cittadini e i turisti che hanno problemi di celiachia.
Perchè anche questa carenza abbiamo avuto modo di riscontrare in quasi tutte le attività utilizzate in quelle ore di permanenza romana.
Considerata l’attualità della tematica, riproponiamo la lettera aperta inviata al sindaco di Roma Gualtieri (senza risposta).
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“Lettera aperta al Sindaco di Roma Roberto Gualtieri
“I celiaci nella Capitale non trovano facilmente ristoro”
Nei giorni scorsi, come padre due due ragazzi che frequentano la scuola elementare siamo giunti nella Capitale per assistere ad uno spettacolo teatrale con il contributo artistico degli alunni.
Lo spettacolo si è tenuto presso la mitica Sala di via Della Conciliazione, a due passi da piazza San Pietro.
Dopo lo spettacolo e nell’attesa di riprendere la via del ritorno, ci siamo portati con altri genitori in un locale vicino al teatro dove si era svolto lo spettacolo per una veloce rifocillata.
Avendo l’età della ragione e comprendendo bene che chi fa commercio deve trovare la via per coprire le spese e fare reddito per se e per tutti coloro che nell’attività vi trovano occupazione, questo però non può e deve giustificare prezzi sproporzionati, quasi a livello di “usura”.
Signor Sindaco Gualtieri, forse Le potrebbe sembrare una questione di poco conto: un quisquilia, una pinzillacchera, come avrebbe detto Totò, ma Lei comprerebbe una bottiglietta di acqua minerale al prezzo di 3 euro e 50 centesimi e se la vuole bere sedendosi per il tempo necessario deve aggiungere altri 2 euro?
Nello specifico locale in disamina (e non sappiamo degli altri che operano in zona) oltre al beverage, le pietanze, in ampia scelta, sono alla portata esclusiva di coloro che non soffrono di celiachia.
Per questi “reietti” nulla di commestibile.
Con tali prezzi e con tale potente organizzazione dispiegata in questo locale, che dovrebbe giustificare il sostenuto costo di quello che vendono, dovrebbero prevedere anche un servizio per chi ha tale difficoltà alimentari.
Questo fatto, Sig Sindaco, lo possiamo annoverare come riprovevole e poco Cristiano?
E non possono di certo mitigare al “fattaccio” i richiami di legge dei dipendenti per superare l’incapacità organizzativa per i clienti che fanno richiesta di cibi per celiaci.
Per il Giubileo sono previsti a Roma milioni di pellegrini e una organizzazione più Umana e Cristiana dell’accoglienza, anche per coloro che sono “minoranza alimentare”, forse non guasterebbe.
Sig. Sindaco, grazie per l’attenzione”.
e.
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