L’Unione Nazionale dei Giudici di Pace denuncia il rischio di “blocco di tutte le attività degli uffici, ivi comprese le convalide delle espulsioni dei cittadini extracomunitari, spesso per motivi di ordine pubblico ed elevata pericolosità sociale, materia di esclusiva competenza dei giudici di pace“. “A fine anno il 99% dei giudici di pace attualmente in servizio cesseranno dalle funzioni, a causa della ostinazione del ministro della Giustizia Andrea Orlando a non riconoscere alla categoria la continuità del servizio“, dichiara il segretario generale Unagipa Alberto Rossi, “eppure già ad agosto, in sede di fissazione dei nuovi limiti di età dei magistrati, il governo avrebbe potuto procedere ad una proroga dei giudici di pace in servizio quanto meno sino all’entrata in vigore della riforma della magistratura onoraria e di pace, attualmente all’esame del Senato e prossima ad essere calendarizzata in aula“. “Gli effetti di tale perdurante inerzia del ministro Orlando potrebbero essere deflagranti“, aggiunge la presidente Mariaflora Di Giovanni, “se, infatti, entro la fine dell’anno non saranno prorogati nelle funzioni tutti i giudici di pace attualmente in servizio si arriverà al blocco di ogni attività degli uffici, con impossibilità di garantire anche gli atti indifferibili ed urgenti quali i provvedimenti cautelari e, soprattutto, le convalide delle espulsioni dei cittadini extracomunitari socialmente pericolosi, spesso sospettati di adesione ad organizzazioni terroristiche“.