Si alza forte la voce dei medici italiani impegnati ormai da quasi un anno nella lotta al Cornavirus. “Il loro ordine – dichiara il Segretario Nazionale della UGL Sanità Gianluca Giuliano – denuncia la vera e propria strage verificatasi tra le loro fila per il contagio. Oltre 300 deceduti, 120 da ottobre quando il Covid-19 si è ripresentato con tutta la sua terribile forza. Per questo richiedono di procedere con la massima urgenza alla vaccinazione”. Non solo medici, però. “La realtà – prosegue il sindacalista – è che sono tutti gli operatori sanitari a vedere crescere esponenzialmente il numero di caduti di questa guerra che, per spirito di servizio, hanno affrontato fin dal primo giorno, con tutte le difficoltà che conosciamo legate ai protocolli di sicurezza, all’utilizzo dei DPI, alla carenza di personale, sempre in prima linea”. Il problema è nella somministrazione del vaccino. “Su oltre 1.310.000 dosi iniettate ben 400.000 non sono andate a due delle categorie che dovevano avere l’assoluta priorità: gli operatori sanitari e i cittadini over-80. Perché? Questa è la domanda che ci poniamo. Con che criterio questa fetta di vaccini non è stata indirizzata dove sarebbe stato lecito attendersi? A tutto ciò si aggiunge l’inaccettabile ritardo nella consegna che di fatto rallenta la campagna vaccinale”. Nonostante questo gli operatori della sanità non si fermano. “Questi coraggiosi professionisti intanto – conclude Giuliano – proseguono a lavorare ma la lista di contagiati e deceduti cresce sempre più. La UGL Sanità chiede che sia fatta luce, e in fretta, sulle modalità di somministrazione e che venga stabilita una priorità assoluta per chi prosegue a mettere la propria professionalità avanti a ogni pericolo per il bene della nazione e per gli anziani. Gli operatori della sanità vanno protetti in ogni modo”.
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