I contenuti delle mail degli utenti di Google sono automaticamente analizzati e usati per fornire servizi personalizzati, pubblicità inclusa. È questa la novità dei termini di servizio appena aggiornati da Big G. Una revisione che informa in modo esplicito gli utenti sulla funzione di scansione automatica dei contenuti che inviano, ricevono o salvano via posta elettronica. Pratica già oggetto di contestazioni negli Usa, anche per vie legali, per presunta violazione della privacy.
Nell’ultima versione dei termini d’uso dei suoi servizi online – che spaziano dalle ricerche alla mail – Google ha aggiunto un paragrafo chiave. Spiega che i suoi ”sistemi automatizzati analizzano i contenuti degli utenti (comprese le mail) per fornire servizi sempre più mirati come risultati di ricerca personalizzati, pubblicità su misura e rilevazione di malware e spam. Questa analisi – prosegue – viene condotta quando il contenuto è inviato, ricevuto e quando viene conservato”.
Su questa pratica – che è anche oggetto della campagna denigratoria (Don’t be scroogled, non fatevi fregare) da parte del rivale Microsoft – Google stava per affrontare una class action negli Stati Uniti. Causa collettiva che lo scorso mese non è stata ammessa dal giudice.
Il colosso di Mountain View – che solo per oggi negli Usa apre a tutti le vendite dei Glass in disponibilità limitata – ha inoltre aggiornato l’ultima versione ad hoc del sistema operativo Android. Tra le novità la disabilitazione delle videochiamate.