La presidente Meloni continua a chattare e a twittare a destra e a manca belle storie di tempi migliori, ma non ha il coraggio di affrontare di petto i giornalisti, a suo parere troppo impiccioni, e si rifiuta di rispondere alle domande, non solo le impertinenti, persino in conferenza stampa. Il ministro del tesoro Giorgetti ribadisce giorno dopo giorno la decisione, rimarcata nella bozza della manovra di bilancio, di tagliare la previdenza a 3milioni di pensionati per dare i soldi ai figli, giudicandola una scelta “coraggiosissima che in passato nessuno ha fatto”.
Anche se obtorto collo perché i nonni già danno una grossa mano ai figli condannati ai lavori precari e alle loro famiglie senza sostegno decenti e spesso con invalidi a carico, i pensionati sarebbero pronti a fare ulteriori sacrifici, purché la destinazione dei risparmi sulla loro pelle, non sia quella di far cassa, di fatto irrisoria, cercando di cacciare le ombre di ultimi della classe all’estero e sui mercati con un contenimento di facciata del debito pubblico, e non da ultimo sperperando il denaro di tutti allargando la platea dei lavoratori ancora in gamba da spedire a casa. E purché, la destinazione sia finalmente quella di incrementare la spesa, oggi la più bassa d’Europa, per l’assistenza sociosanitaria ai disabili e ai milioni di anziani fragili. Altrimenti i pensionati saranno costretti a scendere in piazza a protestare assieme ai sindacati.
Lo Stato invece di valorizzare il patto generazionale, che resiste solo grazie alla generosa abnegazione dei nonni e non certo dei Giorgetti, abbandona i giovani a una vita precaria e magari da bamboccioni parassitari, li lega a un sistema di istruzione contestato senza slanci e senza sbocchi, li costringe a scappare all’estero per conquistarsi un lavoro dignitoso e per costruirsi un proprio avvenire, altrimenti umiliante in casa proprio.
Romano Bartoloni
Presidente Gruppo Romano Giornalisti Pensionati |