“Inizialmente Matteo Renzi mi aveva colpito per la sua intraprendenza e la voglia di prendere le distanze dai vecchi comunisti che guidavano il suo partito, quelli che mi avevano demonizzato per vent’anni. La speranza era quella di aver trovato finalmente qualcuno di sinistra con cui poter dialogare per modernizzare il Paese attraverso delle riforme condivise. Ma poi Renzi ha cambiato tutto ciò che avevamo deciso insieme“. Lo dice Silvio Berlusconi in una lunga intervista al Corriere del Ticino.
Al premier il Cavaliere rimprovera di aver “introdotto, anche contro il nostro parere, ben 17 modifiche agli accordi che erano intercorsi e, infine, non ha tenuto conto delle nostre posizioni nella scelta del nuovo Capo dello Stato. A questo si aggiunge la sua bulimia di potere con la collocazione di suoi uomini di fiducia dovunque, in enti, organizzazioni, istituzioni, perfino nella Guardia di Finanza e nei Servizi Segreti. Se questo non è un preludio ad un regime, davvero non saprei come definirlo“.
Quanto alle riforme, “non abbiamo potuto far altro che prendere atto che quelle che lui aveva in mente non erano per il bene dell’Italia, ma per il suo interesse personale: una sola Camera che fa le leggi, un solo partito che vince anche se è minoranza nel Paese, un solo uomo che comanda, ovviamente lui. Lo ripeto, questa non è una democrazia è il preludio di un vero e proprio regime“, incalza l’ex premier.