“Siamo in pieno congresso Pd. L’acronimo sta ormai per Partito Devastato, tanto e’ ampio lo scontro interno. Una banda di irresponsabili guidati da un premier cacciato dal voto popolare contro tante correnti interne che puntano al colpo di grazia alla nomenklatura renziana. Tutti costoro tengono in scacco il Paese e la legislatura. La botta referendaria ha scassato i giochi e la lotta si consuma tra chi vuole votare subito e chi non vorrebbe votare mai”. Lo scrive su Il Giornale d’Italia Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra e vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio. “Renzi pretende da Mattarella lo scioglimento immediato delle camere: sa che non vincera’ mai, ma vuole fare piazza pulita nel partito con l’uso vendicativo delle liste elettorali e dei delegati che le consegneranno al momento giusto. L’uomo e’ capace di tutto, come abbiamo visto – prosegue -. Dall’altra parte c’e’ la truppa che non sopporta piu’ Renzi e il suo giglio magico.
Costoro tollererebbero anche Dario Franceschini alla
premiership, ma lui, che pure non vuole andare a votare, nicchia
per paura di bruciarsi, anche se la tentazione di provarci e’
fortissima. Tentano la carta della guida interna al partito, con
il congresso alle porte, altri soggetti che sono rimasti un po’
qua e un po’ la’: in primis il ministro della giustizia Orlando,
anche se pare una figura debole. Sullo sfondo, ma sarebbe
davvero una sorpresa, pare volerci provare pure Nicola
Zingaretti, che dalla regione Lazio ha costruito una propria
leadership fondata sull’alleanza con l’estrema sinistra di Sel”.
“Difficile capire che cosa succedera’ in questa partita
fondata su odio e rancori che si fatica a immaginare come
possano essere superabili. Certo e’ che tutto si sta giocando
sulla pelle di un Paese sempre piu’ triste e preoccupato per la
prospettiva. La responsabilita’ e’ soprattutto di Matteo Renzi,
che ha puntato da subito a trasformarsi in istituzione egli
stesso”, dice ancora Storace che, quanto ad un centrodestra in
grado di prendere in mano la situazione, afferma “anche di qua
si avverte solo confusione. Invece bisogna smetterla di
esitare”.