Le nomine dei commissari delle ater e degli enti parco proseguono nel segno della continuità, ossia Zingaretti continua a calpestare il merito e a premiare la fedeltà politica, di centrosinistra ovviamente. Andiamo per ordine: a capo dell’ater di roma è stato indicato l’architetto Daniel Modigliani, che tra le sue esperienze vanta anche quella di essere uno dei “padri” del Prg di Roma varato dall’allora Giunta Veltroni. Tra l’altro, provvedimento che ha ricevuto più di una critica.
Non potevano mancare poi i politici riciclati: tra questi l’ex assessore all’ambiente del Comune di Roma con Veltroni Dario Esposito, che possiede un altro requisito tanto caro a Zingaretti, quello di aver collaborato alla Provincia di Roma proprio con l’attuale presidente della Regione. Esposito è stato infatti coordinatore dell’Osservatorio sui rifiuti della Provincia dal 2009.Di questa categoria fa parte anche Pierluigi Bianchi, ex sindaco di Faleria (Viterbo): a marzo, subito dopo le elezioni si era parlato di un suo possibile ingresso in giunta.
Il Presidente ha inoltre varato una nuova categoria, quella dei “ricompensati”: coloro che hanno corso alle ultime regionali, senza successo, e che ovviamente hanno acquisito i meriti per ricevere una poltrona. Uno di questi è Giacomo Sandri, ex sindaco e attuale assessore del Comune di Formello, candidato alle ultime elezioni nella lista di Roma con il Pd. Poi, Daniela Boltrini, veterinaria, che era in lista con il Pd a Viterbo. A questi si aggiungono Maurizio Gubbiotti di Legambiente, che ha corso alle regionali del 2010 con i Verdi e Antonio Ciotoli, ex sindaco di Ceccano (Frosinone), in gara sempre nel 2010 con il Psi. Entrambi, come gli altri, non eletti.
Zingaretti ha pescato anche nelle amministrazioni locali: questo è il caso di Danilo Sordi, ex sindaco di Gallicano; Sandro Caracci, già consigliere a Marino eletto con il Pd; Marcello Vasselli, ex assessore a Castel Madama ed esponente del Pd locale; l’avvocato Bruno Marucci, ex consigliere Ds ad Alatri (Frosinone), che alle ultime regionali ha sostenuto l’attuale Presidente della Commissione Bilancio Buschini.
Infine, anche stavolta Zingaretti sembra smentire se stesso quando parlava in campagna elettorale di rivoluzione della trasparenza: infatti come commissario del Parco dei Monti Aurunci è stato indicato Michele Moschetta, sindaco di Ausonia (Frosinone), che avrebbe ricevuto nei mesi scorsi un avviso di garanzia per la vicenda sulla quale sta indagando la Procura di Cassino, in merito all’installazione di autovelox sulla Cassino Formia. Nel pieno rispetto delle indagini e del garantismo più assoluto, si tratta di una nomina che poteva essere evitata, soprattutto in termini di opportunità. Questo è il quadro, sotto certi aspetti desolante, del nuovo corso regionale, che sta venendo meno a molte delle promesse lanciate in campagna elettorale. Senza dimenticare poi il totale immobilismo di questa amministrazione su più fronti. Queste nomine peraltro si aggiungono a quelle di altri fedelissimi: tra gli altri l’ex assessore provinciale Rosati all’Arsial; Amedeo Piva, a capo dell’Ipab ed ex assessore a Roma con Rutelli; Michele Civita, ex assessore provinciale e ora titolare della delega sui Rifiuti; Francesco Loriga, dirigente a Palazzo Valentini, adesso alla Lait e l’ex consigliere regionale del Pd D’Amato alla Cabina di regia della sanità.
Un altro particolare, che abbiamo già messo in evidenza, riguarda la nomina di Rosati che sarebbe incompatibile perché violerebbe il D.Lgs. 39/2013, in materia proprio di incompatibilità di incarichi presso la pubblica amministrazione. Ma ci sono molti elementi sui quali questa nuova amministrazione dovrebbe riflettere: un grande bluff, che si contraddistingue per approssimazione e per premiare il merito della fedeltà politica, ovviamente di centrosinistra. Lo dichiara il Capogruppo Pdl alla regione Lazio Luca Gramazio.