Guerra ai finti poveri per aiutare chi povero lo è veramente. A dichiararla il Campidoglio e la Guardai di Finanza che hanno siglato oggi un protocollo per sconfiggere chi ruba i diritti dei più sfortunati, tanto quelli relativi alla casa popolare che quelli al sostegno e sussidio economico. Il protocollo, firmato stamani dal sindaco Ignazio Marino e dal comandante provinciale della Guardia di Finanza, Ivano Maccani, prevede il coordinamento e il rafforzamento dei controlli nel campo della gestione e concessione degli alloggi popolari, della corretta erogazione delle varie forme di sostegno e sussidio economico attuate da Roma Capitale con risorse proprie nonché un più efficace coordinamento nella lotta alla contraffazione, alle varie forme di abusivismo e all’evasione dei tributi locali. Perchè l’accordo abbia efficacia dovranno essere stipulati i protocolli d’intesa con le singole parti, il primo dei quali con l’Erp, è stato firmato già oggi. Per quanto attiene alla lotta ai finti poveri, “nel solo 2013 – ha spiegato il generale Ivano Maccani – sono stati 393 i falsi poveri denunciati dal Comando Provinciale di Roma per irregolarità commesse in sede di richiesta dei benefici. Il danno arrecato alle pubbliche risorse è quantificabile in circa 1,3 milioni di euro“. “Vogliamo – ha concluso Marino – che il Campidoglio sia sempre più una casa di vetro dove c’è attenzione severa nei confronti della trasparenza e della legalità e pensiamo che questo accordo possa essere un ulteriore passo verso una rivoluzione dolce per la nostra città“. E proprio oggi i finanzieri del comando provinciale di Roma hanno smascherato 20 finti poveri, tutti rom, ufficialmente indigenti ma che avevano un tesoro in denaro, libretti di deposito, obbligazioni e gioielli custoditi in cassette di sicurezza dal valore di due milioni di euro.
I rom, tutti residenti in campi autorizzati del comune di Roma, fruivano di alloggio, acqua, elettricità e gas gratuite a carico di Roma Capitale oltreché dell’esenzione dalla tassa sui rifiuti. Un patrimonio, quello scoperto dai finanzieri, sproporzionato e non giustificato dai redditi dei rom che, invece, annoverano numerosi precedenti per gravi reati quali furto, ricettazione, armi, rapina, falsificazione di denaro, false identità.