Non piace ai cittadini di Pontinia e comuni limitrofi l’idea della maggioranza del consiglio comunale retto dal sindaco Carlo Medici di agevolare le utenze di residenti e imprenditori che vivono o lavorano nell’area industriale di Mazzocchio perché, si legge nella mozione presentata, “subiscono un disagio per la presenza della società di smaltimento rifiuti Sep”.
E’ uno specchietto per le allodole tuonano dai comitati di Mazzocchio, Boschetto Gricilli Macallè e il Fontanile- arriva tardivo e copre un altro balzello che verrebbe approvato nello stesso provvedimento.
In effetti dalla mozione presentata in Consiglio Comunale si evince come l’idea della maggioranza sia quella di creare una “sinergia con gli operatori della zona industriale al fine di tenere pulita l’area”.
In sostanza proseguono i cittadini – da una parte l’amministrazione alza bandiera bianca e dichiara l’incapacità di curare la zona industriale, dall’altra vorrebbe che a lei sopperissero gli imprenditori, che già pagano le tasse e non ricevono praticamente alcun servizio. Almeno che tra questi – chiosano i comitati – non vogliamo annoverare le discariche abusive, le prostitute e le gare clandestine di cavalli che caratterizzano ormai la zona industriale di Mazzocchio contornata da telecamere che appaiono sostanzialmente inutili. Ai cittadini non piace nemmeno l’idea dell’agevolazione sulle tasse: Un impianto come quello della Sep rappresenta una servitù ma solo se funziona correttamente. Solo in questo caso, come accade in altre aree della Provincia, è giustificata la riduzione delle tasse perché comunque si è di fronte a impianti insalubri e potenzialmente pericolosi. Se inquina i terreni come hanno dimostrato le indagini della magistratura (vedasi il processo ancora in atto Smoking Fields) e nello stesso tempo inonda di miasmi l’intero territorio circostante, non si tratta di una servitù ma di un impianto che non funziona e che va chiuso.
I comitati ribadiscono le contraddizioni che ruotano attorno all’area industriale di Mazzocchio: prima tra tutti la Sep, un impianto di compostaggio che consta di due capannoni indipendenti, l’uno dedito allo “strizzaggio” della frazione organica, l’altro alla sua lavorazione aerobica. Nel mezzo c’è una strada pubblica, attraversata ogni giorno da camion non a tenuta stagna e ricolmi di rifiuti ancora da lavorare. A versare in condizioni pessime, nonostante i proclami comunali, è la stessa area industriale. Come hanno dimostrato di recente anche le telecamere del Tg3 regionale, cumuli di rifiuti vengono creati di continuo e spesso dati alle fiamme. Le telecamere installate – concludono i cittadini – sono completamente inutili ma nessuno si degna di fare un minimo controllo tra la spazzatura. A noi sono bastati due minuti e un paio di guanti per recuperare dai rifiuti della corrispondenza utile a risalire al proprietario dello sversamento illegale. Se ci siamo riusciti noi perché non lo fa chi dovrebbe garantire la nostra salute e sicurezza? I comitati: sconti sulle tasse per poi obbligare i privati alle bonifiche dai rifiuti.
Rifiuti a Mazzocchio: resa totale dell’amministrazione.
I cittadini: “La Sep non è una semplice servitù. Ha inquinato e continua a puzzare. Va chiusa”. Non piace ai cittadini di Pontinia e comuni limitrofi l’idea della maggioranza del consiglio comunale retto dal sindaco Carlo Medici di agevolare le utenze di residenti e imprenditori che vivono o lavorano nell’area industriale di Mazzocchio perché, si legge nella mozione presentata, “subiscono un disagio per la presenza della società di smaltimento rifiuti Sep”.
“E’ uno specchietto per le allodole – tuonano dai comitati di Mazzocchio, Boschetto Gricilli Macallè e il Fontanile- che arriva tardivo e copre un altro balzello che verrebbe approvato nello stesso provvedimento”.
In effetti dalla mozione presentata in Consiglio Comunale si evince come l’idea della maggioranza sia quella di creare una “sinergia con gli operatori della zona industriale al fine di tenere pulita l’area”.
“In sostanza- proseguono i cittadini – da una parte l’amministrazione alza bandiera bianca e dichiara l’incapacità di curare la zona industriale, dall’altra vorrebbe che a lei sopperissero gli imprenditori, che già pagano le tasse e non ricevono praticamente alcun servizio. Almeno che tra questi – chiosano i comitati – non vogliamo annoverare le discariche abusive, le prostitute e le gare clandestine di cavalli che caratterizzano ormai la zona industriale di Mazzocchio contornata da telecamere che appaiono sostanzialmente inutili”.
Ai cittadini non piace nemmeno l’idea dell’agevolazione sulle tasse: “Un impianto come quello della Sep rappresenta una servitù ma solo se funziona correttamente. Solo in questo caso, come accade in altre aree della Provincia, è giustificata la riduzione delle tasse perché comunque si è di fronte a impianti insalubri e potenzialmente pericolosi. Se inquina i terreni come hanno dimostrato le indagini della magistratura (vedasi il processo ancora in atto Smoking Fields) e nello stesso tempo inonda di miasmi l’intero territorio circostante, non si tratta di una servitù ma di un impianto che non funziona e che va chiuso”.
I comitati ribadiscono le contraddizioni che ruotano attorno all’area industriale di Mazzocchio: prima tra tutti la Sep, un impianto di compostaggio che consta di due capannoni indipendenti, l’uno dedito allo “strizzaggio” della frazione organica, l’altro alla sua lavorazione aerobica. “Nel mezzo c’è una strada pubblica, attraversata ogni giorno da camion non a tenuta stagna e ricolmi di rifiuti ancora da lavorare”. A versare in condizioni pessime, nonostante i proclami comunali, è la stessa area industriale. Come hanno dimostrato di recente anche le telecamere del Tg3 regionale, cumuli di rifiuti vengono creati di continuo e spesso dati alle fiamme. “Le telecamere installate – concludono i cittadini – sono completamente inutili ma nessuno si degna di fare un minimo controllo tra la spazzatura. A noi sono bastati due minuti e un paio di guanti per recuperare dai rifiuti della corrispondenza utile a risalire al proprietario dello sversamento illegale. Se ci siamo riusciti noi perché non lo fa chi dovrebbe garantire la nostra salute e sicurezza?”.
I commenti non sono chiusi.