Certo, si affermerà: il territorio è vasto, complesso e le risorse economiche non eccelse, ma vi sono dei lavori che, anche in economia, si possono eseguire a tamburo battente per rendere meno brutte e insociali alcune zone, anche di pregio, di Terracina.
Forse basterebbe più impegno, più caparbietà nell’azione politica e amministrativa, più coinvolgimento, scevro da condizionamenti ideologici e di posizione verso associazioni che operano, veramente, in favore della collettività, per rendere Terracina una città migliore e a misura di turista e residente.
E’ triste vedere le evidenze fotografiche che ci giungono da singoli cittadini che amano la città e che la vorrebbero vivibile in toto.
Come è inaccettabile che in ogni fine settimana i suoi frequentatori (non tutti, è chiaro) lasciano i residui della loro presenza sulle spiagge e nei maggiori luoghi di aggregazione, senza prevedere, per chi ne ha l’onere, le necessarie contromisure per limitare gli sconci comportamenti.
E’ triste e inaccettabile, per una città che si vuole tra le più cliccare d’Italia come destinazione turistica d’eccellenza, registrare queste incapacità, regolarmente rimandate dai “gestori della cosa pubblica” ad una burocrazia cinica e bara.