”Li ho definiti italiani, che vuol dire che gli antifascisti non sono italiani? Mi pare un termine onnicomprensivo storicamente”.
DICHIARAZIONE DI GIOVANNI AMMENDOLA RESPONSABILE ANTIFASCISMO FEDERAZIONE REGIONALE Questa la risposta della signora Meloni alle critiche di Rifondazione Comunista e dell’ANPI al suo messaggio sulla ricorrenza delle Fosse Ardeatine: 335 italiani uccisi solo perché italiani, formula ormai pronta per ogni occasione. Ha ragione la signora Meloni. “Italiani” è un termine onnicomprensivo che mette insieme vittime e carnefici, martire e delatori, fascisti e antifascisti.
Chi combatteva per la libertà e chi quella libertà la toglieva. Ma quei 335 morti non furono uccisi perché italiani, anzi, secondo il comunicato ufficiale dei nazisti, furono uccisi perché “sabotavano la cooperazione” tra tedeschi e italiani (cioè tra nazisti e fascisti).
Noi, signora Meloni, non vogliamo e non vorremo mai essere onnicomprensivi, lei e i suoi colleghi di partito siete fascisti, eredi di chi coi nazisti, appunto, ci cooperava. Eredi quel tale italiano Giorgio Almirante redattore capo de “La Difesa della Razza”, che sparava alla nuca agli antifascisti e che continuò a minare la democrazia di questo Paese finché fu in vita. Siete eredi di un orrore che oggi vi fa comodo non nominare ma che rimane in voi come un marchio.
Noi non siamo onnicomprensivi, con i vostri ascendenti il discorso si è chiuso nel 1945, chi morì alle Fosse Ardeatine in quanto antifascista e combattente per la libertà, non certo per essere “italiano”, rimane invece nel nostro agire, nel nostro ricordo, nel nostro orgoglio, nella riconoscenza che dobbiamo solo ad una parte di Italiani. Ricordi, signora Meloni, ORA E SEMPRE RESISTENZA
Giovanni Ammendola
Responsabile Antifascismo Federazione Regionale Lazio Prc-SE
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