Il voto è una questione seria, talmente seria che non si può assegnare senza aver valutato la persona alla quale si vuole dare la responsabilità di governo delle genti, sia eventualmente destinata alla maggioranza sia che operi all’opposizione di essa.
Analizzati i curricula dei candidati e considerate le condotte politiche ed amministrative degli ultimi anni, si può ragionevolmente ritenere che il voto non si può concedere a nessuno dei pretendenti che sono stati già protagonisti, in negativo, nelle ultime amministrazioni comunali.
I nomi e i cognomi si conoscono, i fattacci commessi anche, lo stato comatoso della città pure.
Per questi trascorsi sarebbe cosa buona e giusta iniziare a respingere chi non fa gli interessi della comunità, cassando anche le immarcescibili e costose truppe “giannizzere” che li seguono a ruota come pesci pilota.
La misura delle loro dannose incapacità politiche è ormai conclamata è ha fatto il suo tempo.
I cittadini liberi di Terracina, nella cabina elettorale, non possono dimenticare quello che è stato e che potrebbe continuare ad essere.
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