Per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, Valentina Pappacena, presidente di Valore Donna – associazione di promozione sociale, lancia una proposta alle scuole di Latina, ma anche fuori provincia: installare una cassetta postale che possa raccogliere eventuali richieste di aiuto da parte di ragazze (ma anche ragazzi) in difficoltà, altrimenti non facilmente reperibili. In questo senso, l’associazione Valore Donna si rende anche disponibile a prestare aiuto, mettendo a disposizione psicologi e psicoterapeuti. Un’iniziativa in stile americano, dove nei college vengono installati raccoglitori allo stesso scopo: è stato calcolato, infatti, che negli Usa a subire una qualche forma di violenza sessuale è una studentessa su cinque e che soltanto nel 12% dei casi viene sporta denuncia alla polizia. Nel mondo le vittime di violenza sessuale hanno una media di una ogni tre giorni, mentre in Italia il 2013 è stato un anno tremendo in tema di femminicidio: uno ogni due giorni (Fonte: Eures). La violenza domestica, in generale, è la forma di violenza più diffusa ma anche la meno denunciata.
“Ci tengo a sottolineare – afferma Pappacena – l’importanza della prevenzione. Una volta ottenuto l’inasprimento delle pene per chi commette violenza su una donna, bisogna intervenire sull’educazione. È infatti basilare per combattere alla radice questo fenomeno. È necessario educare gli uomini sin dalla giovane età a rispettare le donne, mentre alle ragazze bisogna insegnare ad avere rispetto di se stesse e a non sottovalutare le proprie potenzialità. Insegnamenti, questi, che devono arrivare prima di tutto dalla famiglia e dalla scuola. È anche per questo motivo che, installando una cassetta postale negli istituti, si potrebbe intervenire in tempo in situazioni che potrebbero degenerare”. Poi un invito: “Nella giornata del 25 novembre indosserò qualcosa di rosso. Facciamolo tutti: il rosso è il colore della lotta”.
Pappacena e Valore Donna il 25 novembre saranno presenti a due incontri sul tema dell’antiviolenza.
In mattinata ad Aprilia, a partire dalle 9 presso la scuola media “Antonio Gramsci”, dove si terrà un incontro con le classi terze alla presenza di Flora Tumminello, una giornalista di Lodi, autrice del romanzo “Una tranquilla violenta domestica domenica”, che affronta il tema della violenza domestica usando un flusso di coscienza ininterrotto. Nelle righe del romanzo ci sono la manipolazione, la discornferma, l’apparente gratificazione che nasconde l’uomo maltrattante. L’autrice mette in luce i segni premonitori di un femminicidio, e per questo si tratta di un libro di prevenzione e di allerta. Il messagio è: “c’è un tempo per salvarsi dall’uomo sbagliato”.
Nel pomeriggio Pappacena interverrà invece in Federlazio, dove a partire dalle 18 si terrà la presentazione del libro “Chat in rosa” di Maria Rosaria De Simone e Giovanna Ferrari, due insegnanti che parlano di femminicidio, di violenza di genere, ma anche di temi più leggeri tra le righe di una chat in un social network. Ferrari non è nuova alla tematica: nel suo primo lavoro, infatti, “Per non dargliela vinta. Scena e retroscena di un uxoricidio” (2012) parla dell’assassinio della sua seconda figlia da parte del marito e della vicenda processuale che ne è conseguita.
La storia del 25 novembre
La data del 25 novembre è stata scelta in memoria dell’assassinio delle sorelle rivoluzionarie Patria, Minerva e María Teresa Mirabal, tre donne che nel 1960 combattevano nella Repubblica Dominicana il regime dittatoriale di Rafael Leónidas Trujillo, che durò 30 anni. La ricorrenza è stata istituita nel 1999 dall’Assemblea Generale della Nazioni Unite, che ha ufficializzato la data del 25 novembre. Questo giorno era stato scelto da un gruppo di attiviste riunitesi nell’incontro femminista latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotà nel 1981. In Italia la ricorrenza viene presa in considerazione a partire dal 2005.