Ma quand’è che cominceremo a porre seriamente la questione morale e la responsabilità di chi fa impresa in questo Paese? Quand’è che cominceremo a combattere davvero corruzione ed evasione e non a promettere solo condoni fiscali ed edilizi da parte di chi si candida a governarlo? Quand’è che cominceremo a liberare questo Paese di carte e scartoffie inutili, al tempo dell’informatica e delle banche dati interconnesse, oltre che di dirigenti e funzionari dell’Amministrazione corrotti? Quand’è che cominceremo a incentivare e premiare le imprese di qualità che pianificano, investono, creano lavoro e producono ricchezza nel rispetto dei diritti sia dei lavoratori che dei consumatori ? Quand’è che cominceremo a pretendere uno Stato che da certezze e fiducia in cambio di impegni seri da parte di chi intraprende ? Quand’è che potremmo contare su uno Stato in grado di tutelare gli onesti che pagano le tasse e di realizzare equità e giustizia sociale cambiando la “cultura” di questo Paese che idolatra i furbi ?…La credibilità di un Paese è fatta di dati e di politiche con obiettivi chiari e condivisi, non ne possiamo più di opposizioni in grado di produrre sempre e solo “supercazzole” per acchiappare a manciate elettori di bocca buona e di governi che vivacchiano curando, e pure male, solo la tattica ignorando le strategie.
Gabriele Subiaco