Era il mese di maggio del 1955.
Tutta la città si era rovesciata al Semicircolo per assistere alla solenne benedizione della statua di bronzo della Madonna del Lazio, che sarebbe stata impartita dal Cardinale Micara e da dove, poi, sarebbe partita per essere issata in cima al Monte Leano, dov’è tuttora.
Intanto troneggiava su di un carro davanti al Monumento di Caduti.
L’artista l’ha colta, forse, prima dell’annuncio dell’Angelo perché il viso è quasi quello di una bimba.
Vi ha infuso una purezza, una grazia e una dolcezza che a mirarla ci si sente immersi in un oceano di serenità.
Finita la Messa, la folla che aveva avuto la possibilità di assistervi, si riversò nella Piazza a ingrossare quella già trabocchevole che c’era.
Fra i tanti che formavano questo “anzaccamurle” c’era anche Armando G. con un gruppo di amici.
Tutto per lui filava liscio e quieto, Coinvolto nella comune allegrezza vi partecipava con gioia spontanea.
Ma ad un tratto accadde qualcosa che gli mandò tutto di traverso.
Rimase, sorpreso, con gli occhi fissi alla porta centrale della Chiesa e si rabbuiò di colpo.
Il Cardinale, circondato dai sacerdoti della Diocesi, aveva alla sua sinistra il Vescovo e alla sua destra, quale rappresentante dell’amministrazione comunale, nientepopodimeno che… il professor Arturo Bianchini, che come lui, era repubblicano, mazziniano e che, come lui – almeno a parole – acceso anticlericale.
Fu una sonora randellata in testa. Sbigottito, mormorò: – ah il professore Bianchino sotto braccio al Cardinale Pio Sesto…!!!
Si riprese, si frugò febbrilmente in tasca, trasse un fascio di tessere di partiti, ne scelse rapidamente una e mostrandola con fare circospetto agli amici, ammiccò furbescamente:
-attento al gioco, ragazzi!
Era una tessera della Democrazia Cristiana.
Cosa volle dire? Questo … tu egregio professore Bianchini ti stai arruffianando ai preti, ma io ti ho fregato perché mi sono già tesserato per la Democrazia Cristiana.
@riproduzione non consentita (el)
*Le foto sono relative alla benedizione della statua della Madonna de Lazio, evento che si svolse in piazza Garibaldi nel maggio del 1955, proprio nel momento in cui la storia che narriamo accadeva.
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