Le vicende belliche che coinvolsero Cisterna nel 1944 in un libro. Venerdì 27, alle ore 18,00 presso l’Aula Consiliare del palazzo comunale si terrà la presentazione libro “Il fronte a Cisterna” di Stefano Solferini.
Si tratta del primo libro fotografico interamente dedicato a Cisterna durante la Seconda Guerra Mondiale, e che fa seguito alla mostra dello scorso maggio in cui sono state esposte, con successo di pubblico, solo 40 delle 160 foto presenti nel libro, nel quale ognuna è corredata da una dettagliata didascalia e alle prime pagine del libro è spiegata la vicenda bellica di Cisterna dallo sbarco di Anzio fino alla liberazione della città.
L’opera verrà illustrata dal Professore Riccardo Visentin, con la collaborazione dell’Assessore alla cultura Alfio Cicchitti. Saranno presenti inoltre il Sindaco Antonello Merolla, il Presidente della Fondazione Caetani Pier Giacomo Sottoriva, la dirigente scolastica Laura Pazienti e l’architetto Carletti Ferruccio.
“L’idea del libro – spiega il giovanissimo autore – nasce dai racconti dei miei nonni che hanno vissuto le vicende narrate storicamente e fotograficamente nel libro a cui è dedicato: mio nonno Osvaldo è stato rifugiato nelle grotte di Palazzo Caetani, rischiando molte volte la vita per cercare cibo; mio nonno Umberto invece ha combattuto nel Nord Africa e trascorso 6 anni di prigionia in Sud Africa. In secondo luogo da una grande passione per la storia locale specialmente delle vicende belliche che interessarono l’intera pianura Pontina che mi ha spinto negli anni a raccogliere informazioni, documenti, foto e reperti originali dell’epoca, fino a raggiungere una mole di materiale che poteva essere distribuito alla comunità solamente tramite un libro”.
“Con l’associazione di cui sono presidente – continua Solferini – proprio tramite mostre e manifestazioni, intendiamo divulgare la storia della sofferenza della nostra città. Il mio obbiettivo è quello di creare una mostra permanente di foto e reperti rinvenuti dall’associazione così da mettere a disposizione dell’intera comunità queste preziose testimonianze che altrimenti andrebbero dimenticate”.