SANITA’. AURIGEMMA (FI) DA LORENZIN ENNESIMA BOCCIATURA PER ZINGARETTI
“Zingaretti ha perso la propria credibilità, non solo agli occhi dell’opposizione, ma stavolta anche di fronte al suo stesso Governo nazionale. Infatti, e’ di due giorni fa la nota con cui il governatore chiedeva al sindaco Raggi di fare fronte comune per portare l’Agenzia europea del farmaco ( Ema) a Roma. Non solo il primo cittadino ancora non gli ha risposto, ma oggi arrivano le parole chiare e nette del ministro Lorenzin, che invece si e’ schierata a favore di Milano, forse ben consapevole dei disastri combinati dal governatore, che sono oggetto quotidiano delle cronache locali e non. Nel consigliare al governatore, per il futuro, di parlare il meno possibile vista la scarsa credibilità che gli altri ripongono verso di lui, auspichiamo che il Ministro possa rivedere le proprie scelte e puntare su Roma poiché, nonostante la catastrofe Zingaretti, la nostra città e la nostra regione sono ricche di eccellenze sanitarie, come per esempio il Santa Lucia nel campo della riabilitazione, che vanta collaborazioni anche con la Nasa, l’Ifo e il Gemelli”
Lo dichiara il Capogruppo di Forza Italia della regione Lazio e vice presidente della Commissione Salute Antonello Aurigemma
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Giorgio Tonini, Senatore del PD, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Carlo De Benedetti ha dichiarato che potrebbe votare no al referendum di ottobre. “Quella di De Benedetti è una dichiarazione ellittica –ha affermato Tonini-. Non è chiaro cosa non condivide dell’Italicum e cosa modificherebbe. Il sistema elettorale perfetto non esiste, altrimenti tutti i Paesi avrebbero lo stesso. Secondo me l’Italicum ha più pregi che difetti. Mi piacerebbe capire perché De Benedetti lo ritiene un sistema così perverso. Tra l’altro l’Italicum non c’è nei quesiti del referendum. Mi aspetterei da lui qualche spiegazione in più. L’Italicum farà in modo che non ci saranno più maggioranze spurie come quella attuale. Il Pd continuerà ad appoggiare questo tipo di sistema, anche se attualmente il M5S sembra favorito. Non si fanno i sistemi elettorali ad personam, in base a chi è favorito. Se al referendum vince il no rimane tutto com’è, se vince il sì un partito vincerà le elezioni e questo governerà il Paese. La preoccupazione che l’Italia torni al 2011 con una situazione di ingovernabilità c’è. Sicuramente la riforma del Senato è 100 volte meglio dello status quo. Spacchettamento della riforma costituzionale? Troverei pericoloso che si approvasse un punto piuttosto che un altro. Staccare certi pezzi della riforma produrrebbe delle disarmonie. Politicamente questa soluzione non mi convince, ma sarà la giurisdizione a decidere”.
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Il Prof. Gianfranco Pasquino, politologo e accademico italiano, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
In merito alle riforme costituzionali. “Le modifiche proposte dal governo sono brutte –ha spiegato Pasquino-. Se Renzi voleva rafforzare il governo ha sbagliato perché queste riforme cambiano il Senato in maniera pasticciata e confusa, ma non toccano in nessun modo il governo. Non c’è dubbio che i rapporti tra Stato e Regioni sono mal messi e qualcosa bisogna fare. E’ giusto abolire il Cnel, se si votasse solo su questo i sì sarebbero sopra il 90%. Si può intervenire per modificare il referendum, anche se Renzi sta rendendo questa cosa molto difficile. Riguardo il Senato basterebbe che il governo togliesse il voto di fiducia. Invece Renzi ha seguito due sirene populiste: una che diceva di risparmiare i soldi e l’altra che diceva di ridurre il numero di senatori. Ma allora perché non ridurre anche il numero di parlamentari alla Camera? Quella del nuovo Senato è una classe politica pasticciata. Mi sarei aspettato che il Presidente della Repubblica e Napolitano intervenissero da questo punto di vista”.
“Le riforme costituzionali possono essere proposte da chiunque, purchè abbia una conoscenza della Costituzione e abbia una visione. Invece in questo caso non c’è una visione, sono 4 riforme messe lì. Renzi non ha alcuna idea particolarmente originale e questa gli è sembrata una battaglia da vincere facilmente per accrescere il suo consenso. Adesso ha perso la bussola e cerca di scaricare le responsabilità. Dire ‘se io perdessi il referendum’ è un’esagerazione di cui poteva fare a meno, ma di cui adesso è giusto che paghi le conseguenze, oppure deve tornare sui suoi passi e dire ai cittadini di votare secondo le proprie convinzione senza che lui li ricatti”.
“Ogni tanto parlo con il giornalaio, con il controllore del treno per capire quanto ne sanno rispetto alla riforma –ha affermato il Prof. Pasquino-. Gli italiani quando andranno a votare si saranno fatti certamente un’opinione, magari anche dopo aver chiesto a qualcuno di cui si fidano che ne sa più di loro. Invece i britannici si sono fatti influenzare molto dalla loro stampa scandalistica. Gli italiani ce la faranno”.
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Elena Centemero, deputata di Forza Italia, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
In merito al referendum di ottobre. “Ai cittadini dico di informarsi, leggere, conoscere a fondo che cosa porta con sé questa riforma costituzionale unita all’Italicum –ha affermato Centemero-. Saranno i cittadini che dovranno decidere sul referendum, non devono essere i partiti a dire cosa i cittadini devono votare. Sulla posizione di FI si sono espressi i capigruppo Romani e Brunetta. La posizione che FI porterà avanti è quella del No. Dopodichè decideranno i cittadini, mi sembra fuori luogo l’atteggiamento dei giornali di destra e di sinistra, della minoranza del Pd, che continuano a voler politicizzare un referendum che invece non andrebbe politicizzato. Dobbiamo guardare se il Senato viene abolito davvero. Per quanto riguarda le competenze del titolo V che cosa succederà ai servizi dei cittadini? Cosa succederà quando le competenze delle regioni saranno centralizzate e trasportate allo Stato? Noi di FI siamo una forza liberale e riformista. Per noi riformare le istituzioni dello Stato è fondamentale, ma in questa riforma ci sono luci e ombre. Una cosa positiva è l’abolizione dei senatori a vita. Altra cosa positiva è la parità tra donne e uomini. Il tema centrale di questo referendum non è mandare a casa Renzi, ma cosa la riforma costituzionale va a modificare in termini di servizi dei cittadini. Questa riforma non può essere considerata a prescindere dall’Italicum, che è una legge che andrebbe cambiata. Noi stiamo cambiando 47 articoli della Costituzione. Questo deve portare a riflettere sull’intero complesso della riforma. La responsabilità politica dovrebbe essere questa: far riflettere i cittadini sui contenuti della riforma e non politicizzarla. Serve maggiore responsabilità. I politici devono essere seri, onesti e affidabili, che per un periodo limitato della loro vita, non per sempre, devono pensare solo a servire i cittadini. Spacchettare i quesiti referendari? Credo che non sia possibile. Deve essere un referendum sull’intera riforma. Ma questo ce lo diranno con certezza i costituzionalisti”.
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