MOBILITÀ, ABBRUZZESE (FI): ANCHE IN QUESTO SETTORE 4 ANNI DI CHIACCHIERE
“Sostengo già da molto tempo che attraverso la realizzazione della linea veloce Cassino-Frosinone-Roma il governo regionale potrebbe senz’altro riorganizzare l’intero sistema della mobilità del Lazio. Sarebbe quindi opportuno che anche nel settore dei trasporti Zingaretti abbandoni le sue politiche fallimentari e cambi decisamente passo dopo quattro anni di chiacchiere”. Lo ha dichiarato in una nota Mario Abbruzzese consigliere regionale di Forza Italia del Lazio e presidente della Commissione Speciale Riforme Istituzionali. “Stiamo parlando di una possibilità di collegamento, che a prescindere dal mero aspetto legato alla mobilità, potrebbe rappresentare un’occasione di sviluppo non indifferente per la provincia di Frosinone. Le imprese scappano dal territorio per via dei collegamenti “lumaca” verso la Capitale -. prosegue – Il governo regionale ha sempre sostenuto, a parole, di avere a cuore le sorti della nostra provincia, ma ora occorre chiarezza sulle azioni per la realizzazione di questa linea veloce. Anche perché di promesse ne abbiamo sentite tante, ma di fatti zero. Questo non è giusto e corretto nei confronti dei cittadini che pagano le tasse, tra l’altro tra le più alte della nostra nazione e che hanno diritto ad avere dei servizi garantiti. È arrivato il momento quindi per il presidente Zingaretti di aprire gli occhi e porre rimedio a questi disagi quotidiani che caratterizzano l’intera mobilità regionale e con i quali migliaia di persone sono costrette a fare i conti con grande difficoltà. Da una buona organizzazione della mobilità regionale può ripartire anche lo sviluppo e la crescita dei singoli territori. Serve una riorganizzazione anche se Zingaretti e Civita fanno orecchie da mercante rispetto ai continui appelli che arrivano da tutte le parti della Regione in merito alle criticità relative al trasporto pubblico su gomma e ferro che incontrano i pendolari”. Ha concluso il consigliere regionale di Forza Italia Mario Abbruzzese
FEMMINICIDIO, ZINGARETTI INAUGURA “MURO DELLE BAMBOLE”
Anche Roma ha il suo “muro delle bambole” per direno al femminicidio. L’installazione già presente a Milano è arrivata anche nella Capitale, dalla tradizione indiana, per cui ogni volta che una donna subisce violenza una bambola viene affissa su ogni porta. Il simbolo è stato inaugurato oggi a via degli Acquasparta, muro adiacente al teatro Tor di Nona, dal presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti insieme al capogruppo della Lista civica Zingaretti al Consiglio regionale del Lazio, Michele Baldi. “Questo muro è importante perché farà riflettere non solo le persone che passeranno qui ma dimostra che tutti possono fare qualcosa.- ha detto il presidente Zingaretti a margine del taglio del nastro – La battaglia contro la violenza sulla donne va sostenuta e non delegata ad altri, a chi giustamente le reprime come le procure e le forze dell’ordine, la vera grande sfida è sentirsi tutti i giorni questi impegno etico e morale sulle proprie spalle anche con piccoli comportamenti etici e morali, che devono essere chiari e netti contro la cultura del disprezzo dell’altro, perché la radice della violenza sulle donne è il disprezzo verso un altro essere umano e questo disprezzo si manifesta nelle forme oscene della violenza ma anche in maniera più subdola in tanti comportamenti quotidiani. Noi cerchiamo – ha aggiunto Zingaretti – di essere degni con impegni come il vostro essendo coerenti con la nostra azione amministrativa e abbiamo una politica tra la più varia del Paese che va dal sostegno alle donne che vogliono rimanere emancipate e non tornare in famiglia fino alla sperimentazione del monitoraggio di quegli uomini che dimostrano atteggiamenti violenti perché si intervenga prima. Le dobbiamo provare tutte, tutti i modi sono utili dimostrando che tutti possono fare qualcosa e la cosa peggiore è dire ‘o che orrore ci penserà qualcun altro’, così non vinceremo mai”, ha concluso Zingaretti. Presenti tra gli altri all’inaugurazione, la presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi, Jo Squillo, ideatrice del ‘Wall of dolls’ di Milano e autrice del docu-film proiettato non solo alla Festa del cinema di Roma ma anche negli Stati Uniti accompagnata da Valentina Pitzalis, vittima di violenza. E poi Pietro Orlandi (fratello di Emanuela rapita nel 1983), gli artisti Lino Banfi, Noemi e Maurizio Batista. Sopra al muro è stata posta un’opera originale sul tema del noto streetartist Mauro Pallotta, in arte Maupal. Hanno aderito per altro la “Fondazione Biagio Agnes” rappresentata dalla Presidente Simona Agnes, l’Andi Roma con la Presidente Sabrina Santaniello, l’Unione Sportiva Acli di Roma con il presidente Luca Serangeli e l’Acli di Roma con la Presidente Lidia Borzì e il Movimento per Roma.
MEDIASET, UILCOM: PREOCCUPANTI NOTIZIE CIRCA TRASFERIMENTO TG5 A MILANO
“Siamo veramente sorpresi come Sindacato per queste notizie che confermano nuovamente come imminente il trasferimento del Tg 5 Mediaset da Roma a Milano”. Lo dichiara in una nota Pierpaolo Mischi – Segretario Nazionale Uilcom. “Riteniamo, qualora fosse confermata in ambito aziendale, sia l’ennesima sconfitta per il sistema che dovrebbe avere a cuore anche l’occupazione di Roma – prosegue – Dopo la chiusura di Almaviva, la grave crisi Alitalia, la dichiarazione di trasferimento della sede Sky a Milano ora anche Mediaset. L’incontro informativo con i vertici della azienda qualche mese fa aveva di fatto tranquillizzato i lavoratori e noi come sindacato. Siamo consapevoli della situazione particolare dell’azienda sul fronte dei dati di bilancio e di manovre in atto tra gli azionisti. Per giunta, siamo in una fase molto delicata per il rinnovo del contratto integrativo. L’azienda al momento non smentisce e questo ci preoccupa. Qualora ci fossero invece decisioni in tal senso non potremmo che essere completamente contrari. Siamo quindi costretti a chiedere nuovamente ai vertici del gruppo di Cologno di confermare ciò che ci era stato dichiarato a Febbraio ovvero per la piena garanzia dei siti aziendali e dell’occupazione tutta. Vigileremo costantemente su qualsivoglia sviluppo organizzativo, la tutela dei lavoratori e la nostra priorità. Anche le Istituzioni, a tutti i livelli riflettano”.