Diciotto mesi di aspri scontri giudiziari e ben due concordanti provvedimenti collegiali del tribunale di Roma, sez. specializzata in materia di imprese, sono stati necessari per ordinare la cessazione dell’abuso di un piccolo gruppo di insorti che si erano appropriati del simbolo e del glorioso nome del Partito Liberale Italiano, con i relativi account sui social, nonché degli archivi storici, oltre al giornale del Partito “Rivoluzione Liberale”. Lo storico PLI, che lo scorso 2022 ha compiuto i cento anni dalla fondazione ed ha recentemente celebrato il suo trentaduesimo Congresso Nazionale, ha accolto con soddisfazione l’ultima decisione, a firma del presidente del Tribunale, Dott.ssa Flora Mazzaro, appena pubblicato, che così si è espresso; “P.Q.M. , visto l’Art. 669 tredicies c.p.c., il Tribunale di Roma, in composizione collegiale, In accoglimento del reclamo proposto del Sig. Stefano de Luca, ha revocato l’ordinanza resa il 12 luglio 2023 e rigetta le domande cautelari dalla controparte.
Il PLI, con la propria denominazione, con il proprio simbolo, gli strumenti informatici e gli organi di stampa, pertanto torna nella disponibilità della propria dirigenza eletta democraticamente e legittimamente e vieta agli usurpatori di proseguire nella propria azione illegittima, riservandosi altre azioni per danni, in caso di persistenza di tali atteggiamenti.
Conseguentemente, nei prossimi giorni riunirà i propri organi statuari per riprendere la propria legittima attività e le relazioni con le Istituzioni e le altre forze politiche.
Il Presidente Nazionale Stefano de Luca
Correlati
I commenti non sono chiusi.