Il Museo di Sperlonga ha un pessima gestione. Firmato Stefano (assessore) D’Arcangelo

L’ Assessore Stefano D’arcangelo : “La grande bellezza artistica delle statue, di fattura ellenistica, stride fortemente con la pessima gestione del Museo”

Siamo felici del ritorno a casa, dopo diversi mesi, delle statue di Ulisse e di Circe. Tuttavia riteniamo che adesso il Ministero dei Beni Culturali ed il Polo Museale Regionale del Lazio, debbano urgentemente assicurare una Direzione museale veramente autorevole e non fittizia. Occorre una governance davvero in grado di mettere in campo azioni concrete e innovative di promozione e valorizzazione del nostro straordinario patrimonio archeologico riconosciuto da tutti in Italia e all’estero.
Infatti, nonostante i numeri altissimi di visitatori, la sua gestione viene giudicata unanimemente pessima e fortemente inadeguata sia dal punto di vista dell’accoglienza, delle conoscenze archeologiche e delle lingue straniere, nonché dalla totale mancanza documentale di materiale informativo, sia esso cartaceo e/o multimediale. In tale contesto sono venute meno e si sono aggravate le esigenze infrastrutturali, in particolare dei parcheggi non adeguati nonché dei servizi di cura, manutenzione e di illuminazione della stupenda Area Archeologica della Villa di Tiberio, totalmente spenti da anni e non più godibile di sera. A fronte di tale situazione non possiamo non denunciare la mancanza di attenzione e collaborazione da parte della direzione del Polo Museale regionale e quindi del Ministero dei Beni Culturali. Tuttavia L’ Amministrazione comunale ribadisce la piena disponibilità di collaborazione interistituzionale per ricercare insieme le soluzioni anche finanziarie possibili al solo fine di contribuire a tutelare e valorizzare il nostro prezioso patrimonio artistico-archeologico al solo fine di dare maggiore forza e nuovo impulso allo sviluppo turistico e culturale di Sperlonga. Chiediamo quindi al Ministro Franceschini “di battere un un colpo” su questa vicenda non più eludibile, anche alla luce delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto il Museo circa la presunta sparizione dei soldi della vendita dei biglietti d’ingresso da parte di qualche dipendente infedele che hanno gettato ombre e discredito sulla gestione museale.