La nostra amata Latina, offesa, ferita e maltrattata da politici ed amministratori che nonostante un ampio consenso sono riusciti a regalarci, per l’ennesima volta, una Città commissariata. E’ evidente che le responsabilità politiche di questo fallimento sono da addebitare, salvo qualche rara eccezione, a tutti gli attori di questa ennesima e triste vicenda.
E’ stato il fallimento dei partiti, di un’intera generazione di politici che non si è dimostrata all’altezza per capacità, per senso etico e per preparazione politica. E’ sotto gli occhi di tutti la decadenza assurda del come si fa politica, che ha portato alle conseguenze che conosciamo e che purtroppo ora stiamo pagando noi tutti cittadini. Di fatto il commissariamento ha impantanato la città che sta vivendo l’ennesima fase di completo immobilismo.
Adesso basta! E’ arrivato il momento che gli storici attori della vita politica della nostra città lascino spazio ad una nuova classe dirigente, nuova anche dal punto di vista anagrafico, più vicina alla reale situazione del nostro territorio, più aperta a nuovi orizzonti ma soprattutto meno inquinata dai vecchi schemi, quelli «della poltrona e del potere ad ogni costo»
La gente è stanca di questo spettacolo vergognoso, è ora che questi signori facciano un passo indietro. C’è bisogno di una nuova classe dirigente che sappia rigenerare un centro destra troppo inquinato da conflitti interni, da interessi e da faide personali. Un centro destra che così com’è non merita il largo consenso che i cittadini di Latina gli hanno riconosciuto per tanti anni.
Sono venuti meno i valori fondamentali che sono alla base dell’azione politica come l’onestà, l’etica, la moralità, il senso del dovere e delle Istituzioni.
Questo è il momento giusto per dare alla nostra città una nuova prospettiva di rilancio, con le nuove generazioni, con nuove persone, con nuove idee, con nuovi progetti che siano più al passo con i tempi, progetti per una città che abbia, prima di tutto, delle regole e delle norme certe, uguali per tutti!!
La scorsa amministrazione si è giocata tutto sull’Urbanistica mettendo in scena la più brutta pagina della politica locale degli ultimi vent’anni. La prossima consiliatura dovrà ripartire proprio da dove ci si è fermati: bisognerà dotarsi di un quadro generale di riferimento con una visione d’insieme di questa città, su dove si vuole andare nei prossimi decenni, che sia condivisa da tutti alla luce del sole senza i soliti favoritismi e sotterfugi.
– Bisognerà mettere al centro dell’azione politica i cittadini ed affrontare subito le problematiche che affliggono la città: il lavoro, la manutenzione delle scuole, il decoro e la cura degli spazi pubblici, le questioni del cimitero e di latina ambiente, le opere ferme con le quattro frecce come il mercato annonario piuttosto che la cittadella giudiziaria ecc.
– Bisognerà investire sui servizi primari sempre più latitanti nelle periferie e nei borghi di Latina. Dal problema della sicurezza, a quello dei trasporti, alla carenza dei servizi decentrati.
– Bisognerà poi aprire il dibattito ai giovani e alla società civile (artigiani, commercianti, imprenditori, rappresentanze di categoria) per capire dove vogliamo andare e cosa vogliamo fare dal punto di vista economico, sociale e culturale.
Sono convinto che questa città sia profondamente di centro destra e che vuole che sia il centro destra a governarla. Però, eventuali progetti trasversali, saranno comprensibili solo agli attori politici ed allontanerebbero ulteriormente il nostro elettorato perché la gente avrebbe delle serie difficoltà a comprendere i soliti giochetti. I cittadini non capirebbero la riproposizione degli aggressori e degli aggrediti seduti allo stesso tavolo, delle stesse persone, le stesse facce che hanno causato questa gravissima crisi identitaria.
Questa città ha bisogno, oggi più che mai, di un centro destra che abbia realmente a cuore il futuro della nostra terra. Una squadra di governo composta da una nuova classe dirigente che si ricompatti su un programma, progettando unito, una nuova proposta da presentare alla città.
Però, se così non fosse, se si ripresentassero gli stessi attori di questa crisi, a quel punto, sarà necessario che la parte sana di questa comunità, le persone per bene, facciano fronte comune, esternando fortemente il loro senso civico e l’attaccamento al territorio per impedire altre spiacevoli umiliazioni ed una deriva totale della nostra Latina che merita ben altro.
Vincenzo Valletta
Presidente Associazione
Borghi di Latina