Siamo alle fine del mese di giugno e con un tempo atmosferico che non invita a godersi il mare, il report che i negozi e le aziende che vivono di turismo traggono, per questi primi 30 giorni di stagione estiva, solo il disastro economico.
Mentre verghiamo queste poche righe, la stampa nazionale ci fa sapere il gradimento dei turisti che “cliccano” sulle località marine della Nazione Italia.
Nella top delle 40 località della Regione Lazio troviamo in classifica: Ponza al 12 posto, Gaeta al 21simo e Sperlonga in 23esima posizione.
I terracinesi, quelli che amano veramente la città, si chiederanno: e Terracina?
Boh!!!
Non c’e dato sapere, forse la Terracina della “bella vacanze estiva” è scomparsa come novella Atlantide nelle profondità della “fossa” di Ponza (3.800 metri sotto il livello del mare).
E perché poi ci dovrebbe essere un tale riconoscimento da parte dei turisti per Terracina?
Questa è chiaramente una domanda retorica, alla quale non intendiamo dare risposta.
Analizziamo e rispondiamo invece a quanto comunica dal “Palazzo” l’amministrazione, riguardo all’imminente iscrizione nel “Catalogo per le buone pratiche culturali della Regione Lazio”.
Si legge nella nota, che il punto di forza che avrebbe fatto scattare l’iscrizione sono in buona sostanza:”Le visite pensate per illustrare e far conoscere a tutti l’immenso patrimonio culturale della Città …”.
Credo che su questo possiamo essere tutti d’accordo: Terracina possiede uno straordinario patrimonio storico, culturale e architettonico, che attraversa DUEMILA anni di storia.
Peccato, però, che questi gioielli di famiglia sono tutti o quasi chiusi e qualcuno anche ammalorato.
Quindi, giusto il ringraziamento seppur pleonastico allo sforzo degli uffici, ma il plauso vero deve essere indirizzato alla sezione locale dell’Archeoclub di Terracina, con al vertice Venceslao Grossi, che negli ultimi decenni è stato uno dei pochi a non battere il passo e ad impegnarsi con progetti importanti e seguiti dalla cittadinanza e da tanti appassionati di storia locale.
Un lavorone in mezzo a tante inefficienze gestionali dei “BENI” menzionati.
Però la chiosa finale del sindaco ci fan ben sperare.
Ecco cosa afferma:”Per questo continua il nostro impegno per riaprire a tutti i nostri meravigliosi luoghi della cultura, un lavoro che è iniziato dal nostro insediamento e che intendiamo portare avanti”.
Al di là della contraddizione in termini, sindaco, porti avanti veramente l’impegno preso e faccia vedere presto alla città i risultati tangibili.
Ed infine passiamo alla convocazione del prossimo Consiglio comunale, che si terrà lunedì 1° luglio.
Ricco è l’ordine del giorno nel quale spiccano 13 punti, 4 dei quali sono mozioni e interrogazioni e ben 9 il riconoscimento dei debiti fuori bilancio.
Questi, i DEBITI, sono diventati un vero e proprio attacco frontale al bilancio dell’Ente.
Adottare strategie virtuose per limitarli è questione urgentissima, prima che sia troppo tardi.
e.
P.S. Sindaco, ma le dimissioni dell’assessore Di Girolamo, che fine hanno fatto?
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