Questa mattina il sindaco Beniamino Maschietto ha incontrato il nuovo primario del reparto di medicina degli ospedali “San Giovanni di Dio” di Fondi e “Fiorini” di Terracina, la dottoressa Antonella Paradiso.
«Grande senso di appartenenza alla comunità, un corpo infermieristico eccellente e struttura tenuta come un gioiello»: queste le prime impressioni della nuova responsabile che ha preso il posto della collega Maria Grazia Agresti.
Il sindaco ha avuto modo di conversare a lungo con la dottoressa Paradiso, per darle un caloroso benvenuto nella Città di Fondi ma anche per dialogare sulle problematiche del reparto e del nosocomio fondano.
«Sono rimasto piacevolmente colpito – è stato il commento del primo cittadino – la sanità è fatta di strutture ma anche e soprattutto di persone e la dottoressa Paradiso, oltre ad essere fortemente motivata, sta già lavorando per dirigere al meglio un reparto importantissimo per la sanità locale».
Dopo aver lavorato a lungo in Lombardia, nella Capitale e ai Castelli, la dottoressa Antonella Paradiso ha lasciato la Asl Roma 2 per una nuova sfida professionale in provincia di Latina.
Determinata a svolgere al meglio delle sue possibilità un ruolo tanto importante quanto delicato quale è quello del primario, si è già trasferita in zona per poter essere presente in entrambe le strutture ospedaliere.
«In un reparto di medicina il gruppo di lavoro è fondamentale – ha commentato la dottoressa Paradiso – è dopo aver girato a lungo in molte strutture ospedaliere posso dire che ho trovato operatori veramente validi e, soprattutto, molto motivati, affiatati e con un grande senso di appartenenza all’ospedale e al territorio. Queste prime impressioni, unitamente ad una struttura che ho percepito come ordinata, pulitissima, addirittura profumata, mi sembrano di buon auspicio per un lungo e proficuo lavoro».
Propositi e impressioni ritenuti estremamente positivi dal sindaco, consapevole di quanto una figura valida alla guida di un reparto strategico possa avere conseguenze positive sulla struttura ospedaliera e, a cascata, sulla comunità che usufruisce dei servizi sanitari locali.
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