Acqualatina Spa, passaggio di quote da Veolia a Italgas: a distanza di oltre un anno dal voto dei sindaci, Fazzone interroga il Ministro dell’Ambiente
È guerra aperta tra il senatore di Forza Italia, Claudio Fazzone, e il Fratelli d’Italia. L’argomento del contendere, come oltre dieci anni fa, quando, a parti invertite, si fronteggiava con l’allora amministrazione Di Giorgi-Maietta, è tanto per cambiare Acqualatina Spa. Questo avviene alle latitudini pontini, mentre in Regione Lazio, come noto, è aperto un contenzioso di poltrone con Fratelli d’Italia e la Lega ormai da settimane che non si contano più.
Pochi giorni fa, in una intervista a “Latina Oggi”, Claudio Fazzone, che da sempre considera Acqualatina una sua creatura, tuonava contro la Presidente Cinzia Marzoli, la cui legittimità a presiedere la società pubblico-privata che gestisce il servizio idrico nell’Ato4 sarebbe messa in discussione dal fatto di essere passata da una società decotta come la Capo d’Anzio ad Acqualatina. Marzoli, manager vicina al senatore della Lega, Claudio Durigon, è stata scelta infatti dall’alleanza tra il partito di Giorgia Meloni e quello di Matteo Salvini.
Insomma, al senatore Fazzone, dopo mesi senza toccare palla, non può andare giù che Acqualatina Spa ormai è una società, ad ogni modo in grave difficoltà, all’interno della quale Forza Italia non ha il controllo di ciò che succede.
A testimoniare questa sua presa di posizione c’è una interrogazione parlamentare con carattere d’urgenza presentata al Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin lo scorso 27 novembre. Ciò che chiede di sapere Fazzone è se sia stato legittimo il passaggio di quote da Veolia a Italgas, da settembre 2023 nuovo socio privato di Acqualatina Spa. Un passaggio che fu votato più di un anno fa anche dai sindaci di Forza Italia dell’Ato4 senza battere ciglio, nonostante un ricorso di Acea, la municipalizzata capitolina, che, nel 2017, provò a concludere la stessa operazione di compravendita delle quote private e si vide sbarrare la strada dall’altolà dei primi cittadini.
Nel 2023, invece, Italgas ha avuto vita facile. Il ragionamento dei sindaci sotteso al voto unanime è stato quello di non mettere bocca in una questione che vede già un contenzioso con un colosso come Acea. Ecco, i primi cittadini hanno preferito evitare, secondo la loro logica, nuove possibili carte bollate da parte del gruppo Italgas o della multinazionale francese Veolia. Far saltare la compravendita, secondo i sindaci, sarebbe stato troppo rischioso.
Bocciata, invece, in ogni assise comunale in cui è stata presentata, la mozione “Villa” (dal nome della consigliera comunale di Formia, Paola Villa, che l’ha proposta per prima) prevedeva che i sindaci chiedessero delucidazioni su modalità e tempi con cui Italgas ha acquistato il 49% delle quote private di Acqualatina Spa, appartenute alla società Idrolatina, a sua volta di proprietà della multinazionale francese Veolia Spa.
A fine novembre 2017, il senatore Fazzone non ci sta e interroga il Ministro. “Acqualatina S.p.A. – ricorda Fazzone nell’atto ispettivo – è una società mista pubblico-privata che ha ricevuto in concessione (con scadenza al 2032) l’affidamento della gestione del servizio idrico integrato dell’ATO4 Lazio meridionale-Latina (con 700.000 abitanti distribuiti su 38 comuni), a seguito di gara a doppio oggetto tenutasi nel 2000, nell’ambito della quale fu selezionata l’impresa francese Veolia quale socio privato;
Italgas, nel giugno 2023, ha comprato da Veolia il 49 per cento di Acqualatina, attraverso un’articolata operazione societaria: in sostanza, ha acquistato il 100 per cento della società Acqua che detiene, tra l’altro, il 100 per cento della società Idrolatina che a sua volta detiene il 49 per cento di Acqualatina;
in base all’art. 31 del contratto di concessione del servizio idrico in favore di Acqualatina, la conferenza dei sindaci dell’ATO4 avrebbe dovuto esprimere il gradimento sul mutamento soggettivo del socio privato scelto con gara e non lo ha fatto, limitandosi a prendere atto dell’operazione societaria di trasferimento delle quote nella seduta del 7 settembre 2023. Atteggiamento ben diverso ebbe la stessa assemblea dei sindaci nel 2017 quando negò, in base ad un parere pro veritate, il gradimento al subentro di ACEA a Veolia in Idrolatina (e quindi indirettamente Acqualatina) sul presupposto che era stato individuato il socio privato tramite gara e non poteva essere sostituito con un accordo negoziale. Nell’ipotesi in cui l’ATO4 avesse esaminato nel merito il gradimento per il subentro di Italgas a Veolia in Acqualatina, certamente lo avrebbe negato, o per i motivi evocati nei confronti di ACEA nel 2017 o per assenza totale dei requisiti necessari per assumere la qualifica di socio industriale da parte di Italgas”.
“La decisione dell’ATO4 di non pronunciarsi sul gradimento, dando il via libera implicitamente al subentro di Italgas a Veolia, – continua. l’interrogazione – è da considerare, secondo l’interrogante, palesemente illegittima, perché è di tutta evidenza che, in base ad una consolidata giurisprudenza, il subentrante socio industriale in una compagine titolare di concessione deve possedere i requisiti previsti originariamente dal bando di gara in ragione procedura competitiva detto “a doppio oggetto”. Italgas, al momento del subentro, non aveva per nulla i requisiti dimensionali previsti dalla gara indetta nel 2000, non potendo vantare i richiesti 600.000 abitanti serviti e il fatturato specifico di quasi 57 milioni di euro, essendo nel 2023 la presenza di Italgas nel settore del servizio idrico integrato del tutto insignificante”.
Una tesi, quest’ultima, che è essenzialmente identica a quella avanzata nei suoi ricorsi da Acea.
“Il trasferimento delle quote di Idrolatina a Italgas, per il tramite della società Acqua, è da reputare nullo – puntualizza Fazzone – per contrarietà a norme imperative. Nullità che è imprescrittibile e quindi eccepibile in ogni momento. L’attuale illegittima composizione della compagine societaria (alla luce dell’ingresso nel servizio di un operatore, quale Italgas, senza alcuna esperienza nelle attività) sta comportando problemi gestionali e di definizione tariffaria riferiti all’ATO4″.
Il senatore di Forza Italia, nonché coordinatore regionale del partito fondato da Silvio Berlusconi, chiede al Ministro “quali strumenti di controllo e vigilanza intenda adottare il Ministro in indirizzo e, più in particolare, se intenda procedere all’invio di un’ispezione per l’accertamento dei fatti, finalizzata a verificare la sussistenza dei requisiti del nuovo operatore industriale, invitando, se del caso, l’ente d’ambito ad impugnare l’atto di vendita per nullità e contrastare qualsiasi comportamento riconducibile alla violazione delle regole di concorrenza, anche al fine di ripristinare il buon andamento delle attività connesse in seno all’ATO4 ed in seno al gestore Acqualatina per l’esercizio delle proprie funzioni istituzionali di pubblico interesse; se ritenga di sollecitare le autorità amministrative indipendenti di settore ad esercitare le verifiche di propria competenza.”