L’associazione contro le illegalità e le mafie “Antonino Caponnetto” in relazione all’incendio che nonostante la pioggia battente, è divampato al Molo numero 1 del porto di San Felice Circeo nella serata del 10 febbraio u.s., causando la distruzione e l’affondamento di diverse imbarcazioni di notevoli dimensioni e sulla cui natura dolosa o colposa sorgono più che legittimi dubbi, esprime tutte le proprie perplessità circa il mancato sequestro dell’area portuale interessata dall’incendio.
Ci è stato riferito, inoltre, nella giornata odierna un’anomala frequentazione delle banchine tea dell’incendio da parte di decine di persone che oltrepassavano anche l’area che le forze dell’ordine avevano delimitato con il nastro bianco e rosso.
L’omesso sequestro ed il mancato transennamento dell’area rischiano, a nostro umile parere, di compromettere i doverosi accertamenti finalizzati a stabilire la natura del rogo e quello di eventuali violazioni delle norme di sicurezza.
A tal fine auspichiamo che la Procura di Latina proceda tempestivamente con il sequestro di tutta l’area e delle imbarcazioni e alla verifica della normativa antincendio e sicurezza adottata dalla cooperativa concessionaria da tempo immemorabile dello specchio d’acqua e gestita, notoriamente, dalla famiglia della Sindaca pro tempore.
Appare ovvio, purtroppo che questa vicenda potrebbe nascondere pieghe ben più gravi di un mero spettacolare incendio e ci auguriamo che, quanto prima, vengano avviate indagini a tutto campo e non ci si limiti a ridurre il tutto al classico “corto circuito” di comodo (che sotto una pioggia inesorabile è dura da comprendere), o che si voglia stendere un velo pietoso su eventuali magagne e inerzie in relazione alla sicurezza e alle norme antincendio.
Associazione nazionale antimafia
“Antonino Caponnetto”
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