Il 19 luglio 2022 scattarono gli arresti, tra cui l’allora Sindaca di Terracina, Roberta Tintari, che terremotarono l’amministrazione terracinese di centrodestra, a trazione Fratelli d’Italia. Successivamente, il Tribunale del Riesame revocò o sostituì le misure cautelari a carico degli indagati. A marzo 2024, è arrivata la richiesta di rinvia a giudizio formulata dai pubblici ministeri Giuseppe Bontempo e Antonio Sgarrella a carico degli indagati dell’inchiesta denominata “Free Breach”. Una inchiesta che era stata coordinata dall’ex Procuratore Aggiunto di Latina, Carlo Lasperanza, ed eseguita da Guardia Costiera e Carabinieri.
A distanza di sette mesi, non risulta ancor la fissazione dell’udienza preliminare davanti a un Gup del Tribunale di Latina, al netto di alcuni reati che con alta probabilità sono già prescritti.
Ora, l’Associazione per la lotta contro le illegalità e le mafie “Antonino Caponnetto” ha scritto al Tribunale e alla Procura di Latina, nonché alla Procura Generale di Roma, esprimendo profonda preoccupazione per i continui ritardi nell’inchiesta “Free Beach” che ha coinvolto l’Amministrazione pubblica di Terracina.
“Nonostante le indagini preliminari si siano concluse nel marzo 2023 – scrivono – e siano stati notificati i rinvii a giudizio, ad oggi non è stata ancora fissata la data dell’udienza preliminare. Le accuse mosse agli indagati – aggiunge l’associazione antimafia – sono gravissime e hanno profondamente scosso la comunità di Terracina. La mancata celebrazione del processo, oltre a violare il diritto alla ragionevole durata del processo, alimenta il sospetto che gli indagati possano sottrarsi alle proprie responsabilità. L’Associazione Caponnetto chiede che venga fissata con urgenza l’udienza preliminare, al fine di garantire un giusto e celere processo. Invitiamo le autorità giudiziarie a fare piena luce su questa vicenda e a tutelare il diritto della comunità terracinese alla legalità e alla giustizia”.