La Uil Fpl di Roma ha condotto un indagine accurata su tutti i Pronto Soccorso di Roma e Lazio indicando il numero degli accessi totali, le principali modalità di arrivo, l’afflusso, e soprattutto il tempo di permanenza di codici Rossi e Gialli. I dati impressionano.
A comunicarlo è Sandro Bernardini, Segretario Responsabile della Uil Fpl di Roma.
Facendo una analisi veloce dei dati del Pronto Soccorso, vi è stato un continuo aumento dei cittadini che fanno ricorso al Pronto soccorso:nel solo 2011 un +1,8% .
Ad esempio il numero degli accessi tra gli ultrasettantacinquenni tra gli anni 2009-10 ed 2011 è aumentato. Considerando le previsioni Istat dell’andamento della popolazione anziana fino al 2020, si può stimare un incremento di accessi per quella data del 20% rispetto al 2010. In aggiunta alla considerazione che la percentuale di accessi che esita in ricovero negli ultra 75enni è di circa il 44%.
Per quello che riguarda l’accesso in Pronto Soccorso, le principali modalità di arrivo nel 2011 sono state circa 83% in modo autonomo, nel 2012 l’81,68%; il 12% ambulanza pubblica nel 2011, mentre nel 2012 il 12,79%; 3% altre ambulanze nel 2011, 3,29% nel 2012); 1% Elicottero del 118 nel 2011, lo 0,06% nel 2012; 1% ambulanza privata mentre nel 2012 l 1,02%.
Gli accessi al Pronto Soccorso per il codice Rosso, che corrispondono a emergenza con accesso immediato alla sala,sono in continuo aumento: si è passati a 20.204 del 2007 a 34.448 del 2011 pari all’1,7% sino ai 37.734 nel 2012 pari a 1,92% con punte pari al 5% presso l’Umberto I, 4,1% presso il San Filippo Neri, 3,9% presso il San Camillo/Forlanini,3,7 al Grassi di Ostia.
I Codici Gialli, che rappresentano le urgenze con criticità medio alta, sono aumentati da 303.055 del 2007 ai 418.686 del 2011 pari al 20,6% del totale sino ai 426.540 del 2012 pari al 21,73%, con punte sino al 40,6% al San Giuseppe presso l’Asl Roma H, al 39% allo Spaziani dell’Asl di Frosinone, al 34,8 del S.F.N.
In lieve calo i codici meno urgenti Verdi (cioè senza segni di imminente pericolo di vita) che rappresentano la maggioranza degli accessi con il 71% del totale 2011, pari a 1.443.792; 1.359.879 nel 2012 pari al 69,27%.
Quasi invariata la quantità di accessi in Codice Bianco (sono i casi non urgenti, a volte viene fatto coincidere con accesso improprio e quindi sottoposto al pagamento del ticket) che prevede anche il pagamento di un ticket pari a 25 euro con 127.649 accessi del 2011 pari al 6,3%, ai 127.974 nel 2012 pari al 6,52%; sul totale degli accessi in codice Bianco ben il 46,7% non hanno pagato il Ticket previsto sulla base delle varie esenzioni esistenti.
Sul totale degli accessi nei vari Pronto Soccorso del 2012, pari a 1.963.274, il maggior afflusso proviene dai cittadini residenti nell’Asl Roma E 345.618, dall’Asl Roma A 332.111 e dall’Asl di Latina 215.646, Asl Roma B 189.244 e via proseguendo sino all’Asl di Rieti con 36.888 accessi nei vari PS.
Il tempo di permanenza rappresenta uno degli indicatori (insieme al Tempo di attesa) che determina la capacità di un Pronto Soccorso di rispondere tempestivamente alle richieste di assistenza e la capacità di far fronte in modo adeguato ai casi con urgenza differibile. Ora – prosegue Bernardini – produrremo una panoramica generale sui codici con maggiore gravità ed urgenza: i Codici Rossi e Gialli.
Abbiamo effettuato una suddisione in:
Pronto Soccorso: San Carlo di Nancy, Civile di Bracciano, Parodi Delfino, Santissimo Gonfalone, Coniugi Bernardini, Angelucci, San Giuseppe, San Sebastiano Martire, Civile Paolo Colombo, Sant’ Anna, Civile di Acquapendente, Andosilla, Civile di Tarquinia, Civile di Tarquinia, A. Fiorini, San Giovanni di Dio, Citta’ di Aprilia, San Benedetto, Civile di Anagni, Santissima Trinita’;
Dea I: San Giovanni Calibita – FBF, Policlinico Casilino, Sandro Pertini, Sant’ Eugenio, Madre Giuseppina Vannini, Giovanni Battista Grassi, Santo Spirito, San Pietro – FBF, Aurelia Hospital, San Paolo, San Giovanni Evangelista, Generale Provinciale, Generale Provinciale, Belcolle, San Camillo de Lellis, Santa Maria Goretti, Dono Svizzero, Fabrizio Spaziani, Santa Scolastica, San Filippo Neri, S.Andrea, Policlinico Tor Vergata Generale;
Dea II: San Camillo – Forlanini Generale, San Giovanni, A. Gemelli, Policlinico Umberto I Centrale;
P.s. Specialistici: George Eastman, Regionale Oftalmico, C.T.O., Cristo Re, I.C.O.T. San Camillo-Forlanini Pediatrico, San Camillo – Forlanini Ostetrico, Bambino Gesu’, Policlinico Umberto I Oculistica, Policlinico Umberto I Ostetrica, Policlinico Umberto I Pediatrica, Policlinico Umberto I Ematologico, Policlinico Tor Vergata Odontoiatrico.
Ora procediamo all’analisi dei dati in nostro possesso con i casi più eclatanti:
Per i Codici Rossi la maglia nera aspetta ad alcuni Dea di primo Livello:
Nel Policlinico Tor Vergata Generale la permanenza media dei 1530 cittadini nel 2012 è stata di ben 1876,70 minuti, vale a dire 31,27 ore;
Al Generale Provinciale nell Asl Roma H, la permanenza media dei 602 cittadini entranti in questo ospedale in codice rosso è stata di 1102,8 minuti, pari a ossia 18,38 ore;
Nell’Azienda Ospedaliera Sant’Andrea la permanenza media dei 1072 cittadini entrati in codice rosso è stata di 1085,4 minuti, pari a 18,09 ore;
Altro Dea di primo Livello sopra la soglia dei 1000 minuti di permanenza è l’Ospedale Sandro Pertini nell’Asl Roma B, nello specifico le 2491 persone in codice rosso hanno atteso ben 1059,30 minuti, pari a 17,65 ore;
Per i Codici Rossi nei Dea di secondo livello abbiamo:
il Policlinico Umberto I Centrale, i cui 3425 cittadini entrati in questa struttura con il codice rosso nel 2012, hanno atteso ben 16,19 ore;
Al Gemelli la permanenza dei 1967 cittadini è stata di 659,3 minuti pari a 10,98 ore;
Al San Camillo Forlanini i 2364 cittadini hanno atteso 649,6 minuti pari a 10,82 minuti;
Si salva il San Giovanni Addolorata: la permanenza per i 1726 cittadini è stata di 231 minuti, pari a 3,85 ore.
In conclusione – continua il Segretario della Uil Fpl di Roma – dividendo per livello di complessità, nel Pronto Soccorso sui 5705 accessi in Codice Rosso il tempo di permanenza medio è di 341,6 minuti, pari a 5,69 ore; nei DEA di I livello i cui accessi totali nel 2012 sono stati 21953 il tempo medio di permanenza è di 11,27 ore ore circa; nei Dea di II livello i cui accessi totali nel 2012 sono stati di 9482 il tempo medio di permanenza è stato di 11,52 ore; nei Pronto Soccorso Specialistici i cui accessi sono stati 594 nel 2012 la media è stata di 151,5 pari a 2,52 ore.
Vediamo ora la situazione dei Codici Gialli:
Nei Dea di I livello ancora una volta i tempi medi di permanenza peggiori si registrano nel Policlinico Tor Vergata con 1768,70 minuti, vale a dire che in media gli 11.749 cittadini che sono entrati in codice giallo in questa struttura hanno atteso 29,48 ore;
A seguire il Sant’Andrea con 1064,5 minuti di permanenza media dei 9079 accessi, pari a 17,74 ore;
Sopra i mille anche il Sandro Pertini, precisamente 1025,80 di permanenza per gli oltre 11.201 accessi nel 2012 in codice giallo; ai 787,7 minuti del Policlinico Casilino nell’Asl Roma B, ad una permanenza media di 763,6 dei 12.57 accessi presso il San Filippo Neri; 635,4 minuti per il Vannini nell’Asl Roma C con 9167 accessi; ai 557,4 dell’Aurelia Hospital che ha registrato nel 2012 circa 6349 accessi; quasi 9 ore al Grassi presso l’Asl Roma D, presso il San Giovanni Evangelista nell’Asl Roma G.
Per il Dea di II Livello il tempo peggiore lo regista il Policlinico Umberto I: con i suoi 21.360 accessi nel 2012, la permanenza media è di 726,1 minuti, pari a 12,10 ore; 8,26 ore di permanenza media al Gemelli con 18258 accessi;
Nel Pronto Soccorso ad avere il dato peggiore è il Civile Paolo Colombo nell’Asl Roma H con una permanenza media di 630,1 minuti, pari a 10,50 ore con un accesso di 9705 persone nel 2012;
Riassumendo- afferma Bernardini – nel PS i 108.642 codici Gialli hanno una permanenza media di 5 ore; nei Dea di I livello i 228.478 codici Gialli 9 ore circa; nei Dea di II livello i 66558 circa 10 ore ed infine nei PS Specialistici i 22.862 impiegano 3 ore circa.
Proposte Sandro Bernardini Uil Fpl Roma:
Oltre allo sblocco del Turn Over per potenziare il Pronto Soccorso, a partire dalle strutture con il più alto tempo di permanenza ormai a rischio default, occorre migliorare e potenziare le disponibilità dei posti letto sulla base delle attuali necessità.
Inoltre –conclude Bernardini – si dovrebbero attuare politiche volte a spostare almeno la meta degli accessi in Pronto Soccorso in altre strutture; questo è possibile con una concreta diffusione delle ‘Case della Salute’ cosi come programmato dalla Regione Lazio, almeno una per ogni distretto con la presenza di medici di base, specialisti ambulatoriali, infermieri e tecnici.