Informazione, formazione, prevenzione, vigilanza, partecipazione. Queste le parole chiave per una nuova cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro sulle quali la UGL chiede di investire affinché non solo i lavoratori ma anche le parti datoriali per creare ed applicare comportamenti sani e sicuri.
Temi ribaditi durante la tappa di Latina del tour “Salute e sicurezza, centriamo l’obiettivo”, che si è tenuta, con successo e partecipazione, presso il Museo Duilio Cambellotti del capoluogo pontino.
Interessanti gli interventi durante i quali è stata sottolineata la sensibilità dell’UGL sul tema della sicurezza sul lavoro, una battaglia che il sindacato da anni porta nelle sedi istituzionali e nelle piazze anche attraverso la grande manifestazione che si celebra il 1 Maggio.
La consigliera provinciale Federica Felicetti ha evidenziato il dato relativo agli infortuni sul territorio pontino, spesso causati dalla fatiscenza delle infrastrutture. Domenico Princigalli Direttore INAIL Regione Lazio illustrerà la situazione regionale facendo uno spaccato delle attività dell’ente: denunce con esito mortale crescono così come purtroppo per le malattie professionali e gli infortuni in itinere, dati preoccupanti che non accennano a diminuire.
Wladymiro Wysocki: “Nel lazio, infatti, sono stati 62, al mese di luglio 2022, gli incidenti mortali, di questi 10 si sono verificati a Latina. 2062, invece, le malattie professionali, con il dato di Latina che si assesta a 492”.
Importante anche l’intervento della parte datoriale: il presidente di Unindustria Area Territoriale di Latina Pierpaolo Pontecorvo si è concentrato sulla difficoltà delle aziende a garantire la sicurezza nei luoghi dopo il Covid e gli aumenti dei costi e illustrato in che modo le aziende si stanno riorganizzando.
Molto rilevanti anche gli interventi di Anthony Vitali presidente Ebafos e Alberto Verzulli presidente ANMIL, associazione impegnata ad aiutare e assistere le vittime e i loro famigliari.
Le conclusioni sono state affidate al Segretario Generale UGL Paolo Francesco Capone che ha chiesto lo snellimento delle procedure e più ispettori sui territori non come deterrente ma per aiutare gli imprenditori che oggi sono vittime della burocrazia. Altro aspetto fondamentale, l’inizio di corsi di formazione sulla sicurezza già a partire dalle scuole che dovranno trovare collaborazione tra sindacato, associazioni datoriali ed enti.
Ad aprire i lavori il Segretario Regionale UGL Lazio Armando Valiani: “L’educazione alla salute e sicurezza diventa una responsabilità collettiva, un punto importante per la crescita del cittadino. Si può e si deve cambiare prospettiva, l’approccio reattivo lascia il posto a quello preventivo, attraverso un percorso virtuoso che porti un coinvolgimento ad ampia scala di tutti i cittadini”.
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