lunedì 25 Novembre 2024,

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Italicum, Storace “Grave rinvio della Consulta”

scritto da Redazione
Italicum, Storace “Grave rinvio della Consulta”

“La vergogna non conosce confini. La Corte
costituzionale si riunirà solo il 24 gennaio del prossimo anno per prendere
una decisione sulla legge elettorale. Fino ad allora, l’Italicum sarà in
vigore così come lo ha imposto il governo in via di sepoltura di Matteo
Renzi. Non sappiamo come gridare la nostra indignazione. Gli italiani hanno
detto basta ai giochi di prestigio del premier e della sua cricca. Il popolo
vuole voltare pagina e decidere finalmente quel che ritiene giusto a partire
da chi deve guidare il Paese”. Così, lo riferisce una nota, su Il Giornale
d’Italia Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra e
vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio.
“Ebbene, magistrati importantissimi non possono essere disturbati prima di
Natale per sentenziare su una legge assai controversa e mettere il presidente
della Repubblica, sentite le forze parlamentari, di stabilire se la
legislatura può procedere oppure interrompersi ed andare ad elezioni –
aggiunge – Prima c’era il referendum; poi la legge di stabilità; ora c’è il
Natale con le feste comandate. La Consulta rinvia sempre ed è molto grave.
Renzi aveva giurato che se ne sarebbe andato in pochi minuti, ma sono
cominciate le manovre. Prima con la finanziaria, poi con i giudici
costituzionali, oggi magari  qualche altra sorpresa ci arriverà dalla
direzione del Pd che pensa di essere il partito-Stato: è ora di dire basta a
questa prepotenza coperta con i balletti istituzionali. Trentadue milioni di
italiani non sono andati alle urne per farsi prendere in giro. E abbiamo il
dovere di dubitare – con il massimo rispetto per un organo di quella
rilevanza – che siano cominciate le solite manovre per ritardare più
possibile la data del voto popolare per le politiche, che siano entrati in
azione i soliti mandarini che se ne fregano del popolo e servono il Palazzo.
Pensare di tirarla per le lunghe uccide la democrazia e porta tanta altra
benzina all’antipolitica grillina. È un suicidio istituzionale e politico
quello che ieri ci ha fatto sapere la Corte costituzionale. Si ravvedano e
decidano molto più rapidamente. Ora dobbiamo sapere che fine fa la legge
elettorale. Altrimenti il pensiero triste che siano in corso i soliti ricatti
di regime e nel regime non ce lo toglierà nessuno”.

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