Quando l’agricoltura può aiutare un territorio a rialzarsi dopo una tragedia come quella del terremoto che ha colpito il Maceratese alla fine del 2016. La scelta della Copagri di celebrare la settima edizione della manifestazione nazionale “Agricoltura in Festa” nella città di Tolentino va proprio in questa direzione. La confederazione dei produttori agricoli a scelto le Marche per dimostrare la propria vicinanza a una zona che soffre ancora per il sisma e per ricordare che l’agricoltura e i suoi prodotti, grazie anche al turismo enogastronomico, possono essere un volano per il recupero di un territorio gravemente ferito. Presente alla tre giorni marchigiana anche la delegazione della Copagri di Frosinone-Latina guidata dal responsabile Fabrizio Neglia in rappresentanza della zona a sud del Lazio: “La manifestazione ha rappresentato un momento importante per la nostra organizzazione – ha sottolineato Neglia – e siamo contenti che si sia tenuta in queste zone che presentano ancora forti difficoltà a richiamare visitatori e turisti, base per una ripartenza economica del territorio. Come ha detto il presidente nazionale Franco Verrascina l’agricoltura e i suoi prodotti, grazie anche al turismo enogastronomico, possono essere un volano per il recupero di un ruolo importante nel panorama nazionale ed internazionale”. Nel corso dell’iniziativa si è riflettuto molto su quella che è l’attuale situazione dell’agricoltura in Italia e sulle ultime normative disposte dalle istituzioni politiche italiane ed europee. Le province di Frosinone e Latina da tempo lamentano difficoltà dovute in gran parte alle perdite economiche subite ma non solo: “I problemi della nostra agricoltura – sottolinea il presidente Neglia – sono tanti: dai danni causati dalla fauna selvatica, cinghiali e caprioli in particolare, alle condizioni meteo letteralmente impazzite che provocano allagamenti e carenza idrica, fino alla mancata introduzione di innovazione che impedisce spesso di alzare la qualità delle produzioni. A mio avviso però l’aspetto che ci penalizza maggiormente è l’insufficienza di aggregazione o di filiera, l’incapacità da parte delle aziende del territorio di riuscire a fare sistema tra loro”.