Il Presidente Addessi: “Ci troviamo davanti all’ennesima sterile battaglia mossa da una parte dei cittadini di Aprilia nei confronti della nostra gestione.”
Nei giorni scorsi, la Corte di Appello di Roma ha confermato l’inammissibilità della domanda presentata da alcuni cittadini apriliani che, in base all’art. 9 del D. Lgs. 267/2000, intendevano far dichiarare inefficaci e far annullare gli atti sociali (atto costitutivo, statuto ecc.) della società Acqualatina, sostenendo che il Comune di Aprilia non fosse socio della S.p.A.
La decisione della Corte di Appello di Roma ha, infatti, confermato che gli atti contestati sono del tutto regolari e, di converso, le azioni proposte dai cittadini di Aprilia non hanno alcun fondamento normativo, né giuridico.
La stessa Corte di Appello, pertanto, non ha potuto far altro che confermare quanto già deciso in primo grado dal Tribunale di Latina, cioè, l’inammissibilità delle richieste.
“Ci troviamo davanti all’ennesima, sterile battaglia mossa da una parte dei cittadini di Aprilia nei confronti della nostra gestione – dichiara il Presidente di Acqualatina, Avv. Giuseppe Addessi. Ancora un volta, invece di confrontarsi con il Gestore su problemi di merito tendenti a migliorare e sempre più efficientare il servizio, ci si ostina ad attaccare la Società in maniera preconcetta e, come dimostrato per l’ennesima volta dalla sentenza in commento, con elementi del tutto infondati e fantasiosi.“
Servizio Comunicazione Acqualatina S.p.A.