Alla tristezza di giornate uggiose e fredde come quelle degli ultimi giorni, il carico da novanta lo pongono le sinistrate foto scattate alla spiaggia della città.
Tra le tante viste nelle ultime ore, la foto che più rattrista è quella dalla signora Vaglioni (che si ringrazia), lapalissiana rappresentazione plastica di un spiaggia che da vanto della città: per i granelli “dorati” che richiamavano le migliori dei “mari del sud”, è divenuta nel tempo una cava a cielo aperto di sassi.
Tutto questo a ragione dell’infelice ripascimento che ha cagionato un danno enorme all’ecosistema marino, oltre che immiserire i circa 4 chilometri di spiaggia cittadina.
Di questa vicenda, che pregiudica l’immagine turistica della città, e il reddito di tante aziende che vivono con la “risorsa mare”, nessuno ne parla, nessuno s’interessa, nessuno passa dalla teoria del fare alla soluzione della problematica.
Nessun candidato locale a una poltrona regionale o nazionale ha posto questo tema al centro della sua campagna elettorale per essere eletto con onore, evidentemente la questione non rientra nell’ambito delle loro fini sensibilità.
E allora come non avvilirsi alla vista di tali obbrobri fotografici e come non smarrirsi nell’immensa ignavia politica e amministrativa?