Storia di Matteo, della sua famiglia, di tutti noi, carcerati in casa da innocenti
“Ennesima giornata agli ARRESTI DOMICILIARI. Con il sole fuori, un abbonamento stagionale pagato al mare e personale QUALIFICATO e PROFESSIONALE per stare accanto a Matteo. È
legge? .. è una legge che fa acqua! È una legge che guarda forse i soldi, forse tutela i professionisti, forse adeguata ad alcuni, NON DI CERTO BAMBINI come Matteo! È una legge che prima riconosceva la patologia di mio figlio come grave tanto da mettergli accanto degli infermieri professionali, oggi, la patologia è sempre la stessa, peraltro degenerativa ma per questa legge…va bene pure un educatore, un assistente o un OSS. Con tutto il rispetto per queste professioni…
Cos è cambiato?
… Mio figlio è meno grave? MAGARI!
GRAZIE di cuore a chi scrive leggi, normative, si riempie la bocca di belle parole…senza scendere sul campo e conoscere ciò di cui scrive!
La foto è di ieri perché essendo domenica, non abbiamo ASSISTENZA DOMICILIARE, per fortuna è stato bel tempo Matteo ha potuto godersi un giorno di mare!
Oggi abbiamo assistenza, perché mio marito è al lavoro e siamo COSTRETTI a casa!
Una casa che da nido e rifugio sta diventando PRIGIONE!”
madre di Matteo
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*Questa è una storia folle, si, folle, e tutta italiana!
Una storia di quelle brutte, che ti devastano dentro, che non ti lasciano scampo, vie d’uscita e questo soltanto ad ascoltarla, figurarsi a viverla.
Alla fine di questa storia la strada obbligata è, obtorto collo piegarsi alla bruttura di una burocrazia, nel caso sanitaria, che non solo non comprende che l’indirizzo determinato è sbagliato, ma è talmente ottusa, che pur costatando il dolore che procura, cerca fallaci scappatoie.
VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA!!!
e.
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