Alla nostra società, per essere accessibile a 360 gradi, manca una cultura adeguata in merito. Nel progettare edifici nuovi, ad esempio, in molti casi, si rende accessibile solo una parte di essi. Serve un cambio del paradigma culturale attuale che permetta ad ogni struttura, strada, mezzo ed evento pubblico totalmente fruibile, permettendo, ad esempio a chi utilizza una carrozzina, di potervisi recare liberamente e senza alcun ostacolo. In realtà, ad oggi, gli spazi che vengono riservati alle persone con disabilità, pur potendo sembrare una conquista, a mio modo di vedere, continuano ad essere una forma di discriminazione perché si viene confinati in determinati spazi.
Ogni persona, indipendentemente dalla tipologia di disabilità e fragilità da cui è affetta, deve poter uscire di casa in libertà e potersi recare dove vuole, esattamente come tutti gli altri cittadini. Sui mezzi pubblici, ad esempio, non è così. Se parliamo di bus bisogna aspettare quello con la pedana adeguata, per la metro bisogna scendere alla stazione dotata dei requisiti di accessibilità perché magari, quella che interessa ad un determinato utente, non è provvista di ascensore. Questo è inaccettabile e vale per tutte le città, occorre che ci si sforzi per rendere ogni luogo accessibili a tutti.
In Terris
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