Aveva 77 anni ed è morto di stenti in una casa apparentemente “normale” della Balduina in cui le utenze di gas e luce erano state staccate. Si chiamava Antonio Porta, era anziano, solo, malato e povero.
A Roma solitudine e povertà sono ormai dei sinonimi ed è inaccettabile che le aziende energetiche, partecipate dallo Stato o dal Comune e premiate in questa fase da extraprofitti record, si rendano complici delle morti di freddo staccando luce, acqua o gas alle famiglie morose per povertà, a chi non riesce a far fronte all’aumento vertiginoso del costo della vita proprio mentre aumenta il bisogno di difendersi dall’abbassamento delle temperature.
La richiesta di Cgil, Cisl e Uil, di sospendere i distacchi nei casi di accertata difficoltà economica delle famiglie (e che gli operatori economici del settore forniscano agli Enti Locali una comunicazione preventiva sui casi di morosità e in tempi congrui, al fine di valutare la proposta di soluzioni alle famiglie in difficoltà, anche facendosi carico del pagamento delle utenze come avvenuto con Ater), ci sembra il “minimo sindacale” per una città come Roma che, invece, ha il know how e le risorse per mettere al centro dell’azione di governo la dignità delle persone ma dove caldo e freddo continuano ad essere emergenze anziché normali condizioni meteo.
Forum Terzo Settore del Lazio e Federconsumatori Lazio
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