«La legge 130/2024 per la celebrazione del centenario della città di Latina può diventare un’occasione storica di rilancio del nostro territorio se avremo la capacità e la maturità di operare scelte coraggiose, di alto profilo e condivise». Lo sottolineano il capogruppo in Consiglio Provinciale del Partito democratico, Luca Magliozzi, e il segretario provinciale del Pd, Omar Sarubbo, intervenendo nel dibattito sul futuro di Latina in vista del suo centenario.
Intanto, con il voto unanime di ieri, la Provincia di Latina ha deciso ufficialmente di entrare nella Fondazione istituita dalla legge per guidare la città fino alle celebrazioni del 2032. «Per tramutare la legge in opportunità – afferma Magliozzi – occorre un piano strategico condiviso, costruito insieme al territorio. Non potrà essere una semplice operazione nostalgia per accontentare le pretese identitarie di qualcuno, ma dovrà rappresentare un vero investimento sul futuro di Latina e dell’intera provincia. Il primo banco di prova è proprio la costituzione della Fondazione Latina 2032: si dovrà avere il coraggio di fare scelte di altissimo profilo e competenza, a partire da quella della presidenza».
«Come partito – ricorda Sarubbo – abbiamo sostenuto la legge già a livello parlamentare, senza pregiudizi, valutando nel merito l’opportunità offerta da tale ricorrenza e presentando una serie emendamenti migliorativi, poi accolti. Lo stesso approccio propositivo ha motivato il voto favorevole alla mozione di adesione alla Fondazione dei nostri due consiglieri provinciali, Magliozzi e Monti. Ora lavoreremo per fare in modo che il centenario sia l’occasione per promuovere la cultura libera e democratica quale elemento fondante della nostra identità, per connettere il capoluogo con le radici millenarie della nostra provincia e del nostro Paese, per celebrare un secolo di storia e, al contempo, tracciare la rotta verso un futuro di sviluppo sostenibile».
«Contestualmente – concludono i due esponenti dem – ci impegneremo a garantire ai cittadini non solo il pieno diritto di essere informati sull’utilizzo delle risorse pubbliche, ma anche quello di partecipare attivamente alle decisioni che li riguardano. Chiediamo la costruzione di un percorso decisionale inclusivo e pienamente trasparente».
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