– “Si parla tanto di turismo ma si parla poco dei lavoratori del turismo. Vogliamo rivendicare la centralità dei lavoratori e sottolineare il fatto che sono proprio i lavoratori nel turismo ad essere il treno per il turismo. Il turismo è tutto quell’asset che fa sentire accolto un visitatore e dunque si identifica in tutti i lavoratori del settore che sono: professionali, propositivi e produttivi”. Lo ha detto Alessandro Maria Contucci, Segretario generale della Uiltucs di Roma e del Lazio in occasione del convegno organizzato da Uiltucs di Roma e del Lazio sulla filiera del turismo nella regione.
– Nonostante la ripresa del turismo a
Roma e nel Lazio, i numeri ancora non raggiungono quelli
pre-Covid. Gli stipendi dei lavoratori del settore sono sempre
più bassi, specie per le donne, e aumenta il precariato, È
ancora alta la percentuale di irregolarità nelle imprese e
cresce il numero di infortuni sul lavoro. È quanto emerge dalla
ricerca Eures sulla “qualità della filiera e centralità del
lavoro nell’offerta turistica” presentata durante un convegno
della Uiltucs di Roma e Lazio.
La regione, secondo il rapporto, è scesa al sesto posto a
livello nazionale per il numero di presenze turistiche dopo il
Veneto, il Trentino Alto Adige, la Toscana, l’Emilia Romagna, la
Lombardia e la Puglia. Se nel 2019 erano circa 40 milioni, ad
oggi, secondo le stime disponibili, si aggirano intorno a 35
milioni annue per il periodo 2022-2023.
Il contributo che il settore apporta alla regione,
considerando l’intera filiera, è rilevante e si attesta tra il
7% e il 9%. Analizzando i dati Infocamere al 31 marzo 2023 sono
in totale 50.892 le imprese del turismo registrate nel Lazio,
pari al 9% del totale regionale. Si tratta per l’82,4% di
imprese dei servizi di ristorazione, per il 12,8% di attività di
alloggio e per il 4,8% di agenzie di viaggi/tour operator. Il
76% di queste imprese è concentrato nella città di Roma.
Ma i dati sulle retribuzioni nel settore non fanno ben
sperare e segnalano una graduale precarizzazione. Nel 2021 –
ultimi dati disponibili – la retribuzione lorda media annua dei
lavoratori dipendenti del turismo si attesta nel Lazio a 8.343
euro – nel 2015 era di 11.265 euro – risultato di lavoro
discontinuo o irregolare. Il valore scende inoltre a 7.590 euro
tra i lavoratori della ristorazione. Rilevanti differenziali si
rilevano anche in base al genere, con valori medi pari a 8.942
euro per gli uomini contro 7.708 per le donne.
Riguardo i rapporti di lavoro, si attesta come nel periodo
dal 2015 al 2021 sia scesa la percentuale dei lavoratori
dipendenti con contratti stabili dal 76,9% al 66,8%, mentre
risulta in forte crescita la percentuale di quelli con contratti
a termine, passata dal 19,5% al 27,3%.
Per quanto riguarda la formazione scolastica mirata, nel
Lazio sono circa 77 le strutture che offrono questo tipo di
percorso di studio e sono circa 8 su 100 i giovani che le
scelgono. Un’indagine di AlmaDiplomi riporta un’elevata
occupabilità per i diplomati in tali materie, con un tasso che
si aggira intorno al 53,7% a un anno dal diploma, fino al 65,3%
a 3 anni dal titolo. Nonostante i dati confortanti però, si
attesta anche che l’11% lavori al nero e quasi uno su due
ottenga un contratto part-time.
Un fronte preoccupante riguarda le numerose situazioni di
irregolarità delle imprese di alloggio e ristorazione. Su 863
strutture ispezionate dall’Ispettorato Nazionale sul Lavoro, il
75,5% sono irregolari. Nel 2021 erano il 65%.
Infine, il primo trimestre del 2023 segnala un’impennata nel
numero di infortuni sul lavoro nel turismo, cresciuti del 56,4%
rispetto al primo trimestre 2022, a causa della progressiva
ripresa della domanda turistica.