sabato 23 Novembre 2024,

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La Regione Lazio ancora non vara il calendario venatorio per la stagione 2019 – 2020

scritto da Redazione
La Regione Lazio ancora non vara il calendario venatorio per la stagione 2019 – 2020

La Regione Lazio sta ritardando il varo del calendario venatorio per la stagione 2019-2020 complicando la vita ai cacciatori laziali che, stanchi di essere considerati sempre gli ultimi in Italia, hanno detto basta, decidendo di chiedere risposte alla politica. Nella giornata di martedì 9 luglio alle ore 16,30 le Associazioni Venatorie si riuniranno presso la sala Convegni in via della Pisana dove esporranno i loro problemi ai consiglieri regionali della Lega Tripodi, Giannini e Corrotti, al senatore Bruzzone e ad altri esponenti del movimento politico. I ritardi sono inaccettabili, non esistono le Regioni di serie A e di serie B, sottolineano le Associazioni Venatorie, perché le tasse sono Nazionali e la legge 157/92 è una legge Nazionale, dunque i cacciatori laziali meritano rispetto. L’iniziativa è stata promossa proprio dal Gruppo Lega Regione Lazio e vedrà l’intervento di numerosi dirigenti del partito che hanno recepito le istanze del mondo venatorio, un segnale molto importante che i cacciatori attendevano da tempo. L’Associazione Nazionale Libera Caccia di Latina nella persona di Gabriele Tullio ringrazia tutte le Associazioni Venatorie che hanno risposto positivamente all’evento: “Solo con l’unità e con una cabina di regia unica – spiega Tullio – si possono ottenere ottimi risultati, la difesa dei cacciatori è e resta una priorità, la valenza sociale come attività di controllo della fauna selvatica sul territorio che esercitano i cacciatori non ha eguali. Vediamo in questi anni il prolificare di talune specie selvatiche, che oltre agli ingenti danni al mondo agricolo, mettono a repentaglio la sicurezza dei cittadini. L’attività venatoria è uno strumento fondamentale per riequilibrare situazioni di degrado che si verificano sul nostro territorio. I cacciatori non chiedono nulla di particolare, vogliono essere trattati solo con dignità quella che ogni cittadino merita e deve pretendere”.

 

 

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