La solidarietà come sentimento di fratellanza, di aiuto materiale e morale tra le persone di un gruppo, di una collettività. “Donare gli organi è una necessità sociale”, afferma papa Francesco nell’udienza ai volontari dell’Associazione italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule (Aido). “La donazione degli organi risponde ad una necessità sociale perché, nonostante lo sviluppo di molte cure mediche, il fabbisogno di organi rimane ancora grande– evidenzia il Pontefice-. Il significato della donazione per il donatore, per il ricevente, per la società, non si esaurisce nella sua ‘utilità, trattandosi di esperienze profondamente umane e cariche di amore e altruismo. La donazione significa guardare e andare oltre sé stessi, oltre i bisogni individuali. E aprirsi con generosità verso un bene più ampio“.In questa prospettiva, secondo Jorge Mario Bergoglio, “la donazione di organi si pone non solo come atto di responsabilità sociale. Bensì quale espressione della fraternità universale che lega tra loro tutti gli uomini e le donne”. Francesco ricorda che nell’enciclica Evangelium vitae San Giovanni Paolo II elenca i gesti che “concorrono ad alimentare un’autentica cultura della vita”. Tra essi merita un particolare apprezzamento la donazione di organi compiuta in forme eticamente accettabili. Per offrire una possibilità di salute e perfino di vita a malati talvolta privi di speranza“. Il Papa invita a promuovere una cultura della donazione. E a favorire “l’offerta di una parte del proprio corpo“. Contribuendo così a “rafforzare una cultura dell’aiuto, del dono, della speranza, della vita. La società ha bisogno di gesti concreti di solidarietà e di amore generoso”.Un comune, in particolare, ha raccolto l’appello di Francesco. “Vogliamo essere un esempio virtuoso“. C’è un senso di orgoglio appena contenuto per una “comunità che esprime un forte senso civico” nelle parole con le quali il sindaco Luigi Iuppa accoglie la notizia. Geraci Siculo, piccolo borgo medievale nelle Madonie in provincia di Palermo, è per il secondo anno il comune più generoso d’Italia nella donazione di organi. Lo dicono i numeri delle adesioni. Praticamente quasi la totalità dei residenti, il 96,8% in rapporto alle carte di identità elettroniche emesse dal comune. Da dove nasce tanta sensibilità? La spinta viene da una storia che ha commosso il paese. Il caso di Marta Minutella, una bambina di 11 anni morta improvvisamente nel marzo 2021 per una leucemia fulminante. I genitori, Antonio e Maria Antonietta Bonomo, avrebbero voluto donare gli organi della figlia. Ma l’espianto venne escluso perché erano stati compromessi dalla malattia. Mamma è papà (lei insegnante di matematica, lui titolare di un’azienda zootecnica) vollero comunque firmare il consenso come un atto simbolico. Il dolore della famiglia alimentò così una cultura della donazione che per Geraci Siculo è diventata, dice Iuppa, una nuova “buona pratica”. Un altro capitolo della lunga storia di un borgo di appena 1.700 abitanti che nel Medioevo è stato la roccaforte politica della potente famiglia dei Ventimiglia. Di quel passato si conservano le testimonianze artistiche e architettoniche, la struttura urbanistica e la tradizione cavalleresca della giostra dei Ventimiglia. Al fondo di questo patrimonio storico ci sono una testimonianza culturale che ha dato vita a una vivace casa editrice, Arianna, e uno spiccato senso civico di cui il sindaco è molto orgoglioso. La storia delle donazioni, partita con la morte fulminante di Marta, è diventata una cultura condivisa e sentita di cui il comune si è fatto promotore. “Il nostro ufficiale di stato civile – racconta Iuppa – si ritrova un facile consenso tutte le volte che, rilasciando una carta di identità, chiede al cittadino se è disposto a donare i propri organi. E così si raggiungono cifre che superano il 90 per cento dei casi”. A spingere le adesioni contribuiscono, oltre al ricordo commosso di Marta alla quale è stato intestato un parco inclusivo, anche le iniziative pubbliche che vengono promosse dal 2021. Il programma di quest’anno prevede il 15 aprile, nel convento degli Agostiniani del XVII secolo, un convegno sulle donazioni. Il titolo riprende l’idea che in questo campo “anche al Sud si può”. Il 16 aprile allo stadio della Santissima Trinità, dove ogni anno di svolge la giostra dei Ventimiglia, si giocherà una partita del cuore tra la nazionale dei trapiantati e la squadra del Geraci che milita nel campionato siciliano di eccellenza. “Siamo piccoli – commenta il sindaco – ma abbiamo uno sguardo lungo“.
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