Dopo lunghi mesi di attesa per vedere operativa la nuova TAC all’interno dell’ospedale Fiorini di Terracina, questa mattina è giunta, non ufficialmente, la notizia di un orientamento diverso da parte del manager dell’Asl Latina, che vorrebbe il prezioso strumento diagnostico all’ospedale di Formia.
“E’ una notizia talmente importante – afferma il sindaco Nicola Procaccini – che questa mattina ho chiamato il manager della Asl, dott. Sponzilli, chiedendo informazioni sulla veridicità di tale novità.
Una voce in parte confermata dal dott. Sponzilli, il quale però argomentava con l’arrivo di nuove strumentazioni per l’ospedale terracinese e della TAC già in attività presso l’ex presidio ospedaliero di Priverno.
Credo che le chiacchiere a questo punto stiano a zero, per questo ho chiesto al massimo responsabile della sanità provinciale di ricevere urgentemente una nota scritta sulle motivazioni poste alla base della eventuale decisione.
Solo con queste notizie potremmo essere più chiari nei confronti della cittadinanza e dell’utenza della sanità pubblica che gravita anche a livello comprensoriale sull’ospedale Fiorini.
Abbiamo aspettato anni l’arrivo di questa TAC convivendo con un macchinario vecchio che si rompeva quasi quotidianamente, confidando che al termine di quest’attesa sarebbe arrivato uno strumento diagnostico prezioso e di ultima generazione.
Detto questo e per una questione di correttezza è giusto attendere l’arrivo dei chiarimenti che ho richiesto al dott. Sponzilli, poi sarà mia cura informare tempestivamente la cittadinanza.
C’è poi da riferire che i lavori per ospitare la nuova TAC dovevano iniziare entro il 23 settembre, e tutto faceva presagire che questi avrebbero condotto al nuovo strumento a 64 strati, un macchinario all’altezza di una diagnostica di qualità, mentre è bene sottolineare che quella di Priverno, che il manager Sponzilli vorrebbe per l’ospedale Fiorini, è uno strumento a 16 strati, ed è facile comprende la diversità tecnica.
Aspettiamo però ancora qualche ora per dare il beneficio all’Asl di chiarire la propria decisione.
Però dopo, in ogni modo, bisognerà parlarne in maniera seria, perché questo comportamento è francamente inaccettabile”.