ACQUALATINA: LA CISAL CHIEDE CHIAREZZA SULLA VICENDA
Come non apprezzare l’intervento del segretario della Cgil quando denuncia la trasparenza negli accordi.
Lo dichiara Armando Valiani Segretario della CISAL Latina: nel lontano 2009 avevamo sollevato la questione sugli accordi di favore all’interno di AcquaLatina. In quell’anno infatti furono licenziati circa 50 lavoratori e molti riassunti in maniera coatta, tutto questo per abbattere i costi di gestione legati al personale.
A distanza di quattro anni lo scenario si ripete e a pagare una cattiva gestione sono sempre i lavoratori, oggi con contratti di solidarietà e Cig allora fu mobilità.
Il mio intervento non vuole rimarcare una cattiva gestione dei rapporti sindacali, ma ribadire che prima di siglare un accordo le OO.SS. dovrebbero monitorare l’andamento dell’azienda e se necessario coinvolgere anche i tavoli istituzionali, per evitare problemi di carattere sociale.
Oggi chi ha firmato quell’accordo si deve prendere le proprie responsabilità spiegando ai lavoratori perché il loro stipendio è stato dimezzato per favorire consulenze d’oro; conoscendo le professionalità che ci sono
all’ interno di acquaLatina tranquillamente possiamo dire che il lavoro poteva essere svolto con gli stessi lavoratori, evitando consulenze e riduzioni d’ orario.
Tutto questo a discapito dell’utenza che ha visto sempre più aumentare la proprio bolletta o semplicemente
è stata costretta a sborsare centinaia di euro solo x cambiare l’intestazione dell’utenza (voltura).
Oggi Acqualatina è coperta da ammortizzatori sociali, lasciando in tempo di recessione totale altre realtà aziendali scoperte .
Gli ammortizzatori devono essere usati con parsimonia e non dati solo per convenienza aziendale senza un ritorno per i lavoratori, visto che a pagare siamo sempre noi.
La Cig è un aiuto economico statale che viene erogato ad aziende che attraversano un periodo (più o meno lungo) di crisi aziendale dovuta ad un calo delle commesse. Allora ci chiediamo : l’acqua è un bene pubblico,il suo utilizzo è sempre costante , quindi in che crisi produttiva è entrata acquaLatina ?
Come CISAL ci impegneremo affinché venga fatta chiarezza sulla vicenda e ci attiveremo per richiedere un tavolo istituzionale.
TAR: respinte tutte le questioni sollevate dal Comune di Aprilia negli anni.
È stata pubblicata, nella giornata di lunedì, 29 luglio, un’importante sentenza del TAR del Lazio relativa al procedimento incardinato dal Comune di Aprilia per l’annullamento della deliberazione n. 3 dell’11 novembre 2011, dell’ATO4.
Si tratta di una sentenza di grande importanza, che respinge tutte le questioni sollevate dal Comune di Aprilia, nel tempo, dichiarando legittima la posizione della Conferenza dei Sindaci e, quindi, quella dell’ATO4 e del Gestore.
Viene, naturalmente, accolto il punto sulla remunerazione del capitale investito, come ovvio che fosse e, d’altronde, senza alcuna opposizione da parte di nessuno.
Tale punto, peraltro, è superato, in quanto la Conferenza dei Sindaci dell’Ato4 ha già provveduto ad approvare la nuova tariffa, priva della quota relativa alla remunerazione del capitale investito, applicata a decorrere dal 01.01.2012, sulla base di quanto sancito dell’AEEG; è stata, inoltre, avviata la procedura di restituzione agli utenti della quota relativa al periodo 21.07.2011 – 31.12.2011, che si concluderà nei tempi previsti dall’AEEG (novembre 2013 – delibera 273/2013) e secondo le modalità che verranno deliberate dalla Conferenza dei Sindaci entro il prossimo settembre.
“Siamo pienamente soddisfatti di questa sentenza – afferma l’Amministratore Delegato di Acqualatina S.p.A., Ing. Raimondo Luigi Besson – che riteniamo di estrema rilevanza perché pone fine ad anni di battaglie impostate dal Comune di Aprilia su rilievi di cui oggi, anche grazie a quest’ultima sentenza, viene definita l’assoluta infondatezza.”
Di fatto, a una attenta lettura della sentenza, si evince che sono 3 i temi più rilevanti, da cui derivano, poi, una serie di questioni di dettaglio:
– Questione omessa approvazione delle deliberazioni da parte dei Consigli Comunali degli Enti locali facenti parte dell’ATO: il TAR ha sostanzialmente dichiarato legittime le deliberazioni della Conferenza dei Sindaci dell’ATO, e che, le stesse, mantengono la loro validità anche in caso di disapprovazione o mancata approvazione da parte degli organi consiliari dei Comuni.
– Questione legittimità della quota fissa della tariffa applicata: Il TAR, rifacendosi a quanto da esso stesso espresso nella sentenza n. 406/2006, nella quale aveva già rilevato l’assenza di qualsiasi norma che impedisse la determinazione di una tariffa cosiddetta “binomia”, ossia costituita da una quota variabile e da una quota fissa, ha rigettato tale presunta illegittimità e, quindi, tutti i punti ad essa connessi e contestati dal Comune di Aprilia.
– Il terzo argomento è quello dell’equilibrio economico – finanziario e, quindi, della legittimità di alcuni atti deliberati dalla Conferenza dei Sindaci nel rispetto a tale principio generale. Il TAR, infatti, rifacendosi al Metodo Normalizzato, che ritiene fondamentale il raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario della gestione, ha rigettato la presunta illegittimità, dichiarata dal Comune di Aprilia, degli atti deliberati dalla Conferenza dei Sindaci in coerenza e a tutela proprio dell’equilibrio economico-finanziario della gestione.
Richiesta di rettifica i sensi dell’art. 8 L. 47/1948 all’articolo “CGIL: incredibile clientelismo”, pubblicato a pagina 7 dell’edizione del 31 luglio 2013 del quotidiano “Latina Editoriale Oggi”.
In riferimento all’articolo di cui all’oggetto, la Società chiarisce quanto segue.
Le dichiarazioni della Filctem CGIL, relative a supposte “assunzioni clientelari” operate da Acqualatina S.p.A., sono del tutto insensate e creano addirittura stupore.
“Simili affermazioni ci lasciano a dir poco perplessi – afferma il Presidente Acqualatina, Avv. Giuseppe Addessi – e sono il frutto di evidenti pregiudizi che questo sindacato nutre nei confronti della nostra Società. Ci sembra molto grave lanciare, a mezzo stampa, simili falsità in un momento delicato come quello attuale, in cui tutti gli sforzi sono tesi a garantire la continuità aziendale e il mantenimento dell’equilibrio economico-finanziario. Ancor più gravi risultano, poi, in quanto a lanciarle è proprio un’organizzazione sindacale che dovrebbe essere interlocutore istituzionale dell’azienda e dovrebbe tutelare, quindi, gli interessi dei lavoratori, anziché gettare ombre sui loro ruoli; e, soprattutto, senza che mai, prima d’oggi, questa Organizzazione Sindacale abbia espresso il benché minimo dubbio in ordine alla problematiche in questione.” In verità, come già più volte ribadito, la problematica relativa all’equilibrio economico-finanziario non è dovuta alle infondate quanto deliranti accuse della Filctem CGIL, bensì ad eventi contingenti che esulano dalla gestione stessa del servizio, come l’alto tasso di morosità presente su parte del territorio gestito e il nuovo metodo tariffario emanato dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG), eventi che la Società ha ritenuto, responsabilmente, di gestire con delle misure straordinarie mirate alla minimizzazione dei costi, non solo del personale, e alla focalizzazione sui progetti a maggiore valore aggiunto.
“Peraltro – afferma l’Amministratore Delegato di Acqualatina S.p.A., Ing. Raimondo Luigi Besson – il Sindacato dovrebbe già essere al corrente dei fatti, dato che sono stati loro illustrati ripetutamente nel corso delle procedure che hanno portato alle ormai note misure sul personale a cui i loro rappresentanti hanno preso sistematicamente parte. In particolare l’O.S. Filctem CGIL dovrebbe sapere che la gestione Acqualatina è stata caratterizzata, in special modo nell’ultimo anno, da un continuo processo di efficientamento organizzativo. Nessuna nuova assunzione, dunque, ma una progressiva riduzione della forza lavoro.”
Risultano, dunque, del tutto assurde, gravi e fuori luogo le affermazioni della Filctem CGIL; Acqualatina S.p.A., dal canto suo, si conferma sempre disponibile per ogni confronto istituzionale, purché teso a un miglioramento della gestione e a una maggiore tutela dei lavoratori.