“L’incredibile vicenda di un sindaco che straparla in Consiglio Comunale e si ritrova querelato dall’avvocato Alfredo Loffredo – ex presidente della Fondazione Scienza e Ricerca che ha gestito il progetto del centro di Alta Diagnostica prima dello stravolgimento voluto e attuato da Coletta – è l’ennesimo segnale della distanza che questa amministrazione ha dalla città e dalle persone che ogni giorno vivono e lavorano per far crescere Latina.
Ascoltare un sindaco che evoca reati come il voto di scambio, sentirlo parlare di vicenda torbida e di truffa ai danni dei cittadini e rivolgere queste accuse nei confronti di Loffredo, che tanto ha dato e fatto in prima persona per questa città, è un’offesa a tutta la nostra comunità”.
Angelo Tripodi, capogruppo della Lega alla Regione Lazio, non usa mezzi termini per censurare il comportamento del primo cittadino di Latina.
“A Coletta – prosegue Tripodi – vorrei ricordare che in questi due anni, oltre a disastrare quasi senza rimedio Latina, precipitata in un abisso senza fine di degrado urbano, la sua amministrazione è stata toccata da vicende che ancora aspettano una risposta in termini a lui cari come legalità e trasparenza.
Non credo infatti che i cittadini abbiano dimenticato le tre interrogazioni parlamentari dell’ex vicepresidente del Senato in cui si evidenziavano le pratiche opache di una Giunta che – come raccontato da Gasparri nelle sue interrogazioni – avrebbe approvato delibere senza le firme dei dirigenti. Una giunta che, sempre secondo quanto riportato in quegli atti parlamentari, avrebbe visto la presenza di conflitti d’interesse del sindaco sull’urbanistica e di familiari di assessori finiti sotto inchiesta per truffa ai danni del Comune. Per non parlare delle denunce in Procura presentate da ex dirigenti e del coinvolgimento di un altro ex assessore cardine di Coletta nell’inchiesta Touchdown, che lo ha portato agli arresti domiciliari e poi alle dimissioni. Un quadro che apparirebbe tutt’altro che lusinghiero per chi ama ergersi a paladino della legalità.
Un’amministrazione questa di Coletta, censurata addirittura dallo stesso Tar sezione di Latina che è arrivato finanche all’invio alla Corte dei Conti degli atti relativi alle pratiche urbanistiche che rischiano di mandare in dissesto il Comune, visti i tanti ricorsi pendenti e le richieste di risarcimento danni.
Legalità e trasparenza – sottolinea Tripodi – non vanno evocate per colpire gli avversari politici come ha fatto finora il sindaco. Sarebbe infatti grave se corrispondesse al vero la notizia che circola negli ambienti comunali che Coletta – che già in passato, come denunciato negli atti parlamentari di Gasparri, avrebbe concesso spazi pubblici urbani a familiari del suo staff e a consiglieri comunali senza uno straccio di procedura – stia per avallare l’assegnazione dell’arena sportiva esterna al Francioni a chi lo ha sostenuto in campagna elettorale. Sarebbe la riprova di come il sindaco si senta a volte al di sopra di anche di quelle regole che invoca per gli altri. È la prima volta nella storia di Latina – conclude il capogruppo della Lega alla Pisana – che un sindaco viene querelato da un cittadino benemerito: sarebbe il caso che Coletta chiedesse scusa prima di tutto alla città e poi a Loffredo”.