“In merito ai numerosi articoli comparsi in data
odierna sul tema delle stabilizzazioni, la Direzione dell’ASL di Latina
ritiene opportuno rappresentare la propria posizione. In effetti il tema
degli organici è stato uno dei temi centrali di questa Direzione e
rappresenta uno degli aspetti di maggiore criticità nella gestione
dell’azienda. Proprio per queste ragioni, fin dall’inizio del 2016, si è
lavorato in modo approfondito con la Regione Lazio che ha riconosciuto alla
nostra azienda un numero importante di deroghe”. Così in una nota la Asl di
Latina.
“Questa evidenza è già elemento concreto per affermare che non vi sono
preclusioni o riserve, da parte della Regione, nel riconoscere, ovviamente
nei limiti consentiti dal rispetto di quanto programmato per l’uscita della
Regione stessa dalla condizione di Commissariamento e dal Piano di Rientro,
le esigenze di organico della ASL a sostegno dei servizi da assicurare alla
popolazione – si legge nel comunicato – È con l’obiettivo di procedere al
progressivo consolidamento del patrimonio professionale delle aziende
sanitarie che, negli esercizi 2015 e 2016, la Regione ha anche avviato il
percorso di progressiva stabilizzazione del personale precario che si è
caratterizzato, come primo atto, con la proroga dei contratti e, quale
secondo, con il provvedimento che ha definito il budget assunzionale 2016-17.
Su questo secondo provvedimento occorre formulare alcune precisazioni.
L’Azienda di Latina, al pari della altre aziende sanitarie della Regione,
dispone di una quota di stabilizzazioni, con procedura riservata, per i
dipendenti in possesso di tutti i requisiti previsti dalla normativa
nazionale (DPCM 6 marzo 2015). Si tratta di 91 posizioni che rappresentano
una prima quota individuata nell’ambito di un percorso poliennale. Non va
dimenticato, infatti, che le proroghe effettuate su tali contratti hanno
durata, coma da DCA regionale, fino al 31/12/18. Una seconda modalità per
procedere alla stabilizzazione del personale precario, inoltre, è legata
alla partecipazione a bandi ordinari con l’eventuale individuazione di una
quota di posti riservati per coloro che, pur operando in seno all’azienda
sanitaria, non sono in possesso di tutti i requisiti fissati dal richiamato
DPCM. Con riferimento a quest’ultima procedura è necessario osservare che,
in ogni caso, la partecipazione a questi bandi, nella quota riservata, è
possibile laddove si abbiano requisiti dei quali non tutti i dipendenti a
tempo determinato dell’Azienda di Latina sono effettivamente in possesso.
Questo spiega l’assenza, nell’attuale provvedimento regionale, di una
quota di posti riservati ai dipendenti dell’ASL di Latina all’interno dei
bandi ordinari. In nessun caso si deve pensare che l’Azienda, o la Regione,
si sia dimenticata dei precari che rappresentano, oltre ad un patrimonio
professionale di indiscusso valore per l’attività svolta negli anni di
servizio prestati presso la nostra azienda sanitaria, un elemento essenziale
ed irrinunciabile per assicurare i livelli essenziali di assistenza. Non vi
sono elenchi dimenticati ma, più concretamente, posizioni individuali che
vanno affrontate con metodo e trasparenza per giungere alla loro piena
regolarizzazione rispetto a quanto previsto dalla normativa in materia.
Considerata la complessità delle problematiche da affrontare presso la
nostra azienda, non era neppure ipotizzabile che tutte potessero essere
risolte dal Decreto del Commissario ad Acta del 23 dicembre. Di concerto con
la Regione Lazio, la Direzione Aziendale si sta adoperando per risolvere in
tempi brevissimi
la problematica, comunque non oltre la scadenza prevista per il completamento
del budget assunzionale
(marzo 2017), in modo da poter disporre delle condizioni tecniche per poter
procedere ad assunzioni a tempo
indeterminato in misura adeguata per consolidare l’organico esistente,
oltre che per assicurare le necessarie
integrazioni. Questa azione, evidentemente, darà l’opportunità a tutti i
nostri dipendenti a tempo determinato,
qualora non ancora inseriti nelle procedure riservate per la stabilizzazione,
di regolarizzare la posizione
individuale attraverso la partecipazione a bandi che, pur non riconoscendo
per ora all’Azienda di Latina quote
riservate, potranno vedere valorizzate l’esperienza lavorativa e il
patrimonio professionale individuale
maturati negli anni di servizio fin qui prestati. Detto in altri termini, la
situazione è monitorata e alla piena attenzione della Direzione
dell’Azienda di Latina come della Regione Lazio. La problematica è
sicuramente assai complessa e, come sempre accade in questi casi, le
soluzioni non sono mai né semplici né immediate. In questa fase, tuttavia,
è necessario evitare inutili allarmismi e focalizzare l’attenzione sulle
azioni da intraprendere per la risoluzione dei problemi. Già la
settimana prossima è programmato un incontro presso la sede della Regione
Lazio per adottare gli atti necessari per riconoscere alla Azienda di Latina
la possibilità di stipulare, all’esito dei bandi già avviati, un numero
di contratti a tempo indeterminato adeguato alle nostre esigenze”.