CCNL dell’Industria Turistica.
Com’è noto, dopo due anni di trattative, mentre gli altri contratti nazionali del settore sono stati
rinnovati, il negoziato con Federturismo Aica – Confindustria si è interrotto per la seconda volta e non
certo per volontà delle scriventi.
A sei anni dalla scadenza del Contratto Nazionale, mentre la stagione estiva sta registrando numeri da
record, anche superiori allo scorso anno, per le associazioni datoriali gli addetti delle aziende a loro
associate non meritano rispetto, non meritano un Contratto dignitoso, non meritano condizioni di lavoro
sostenibili.
Il contratto nazionale è un diritto insindacabile, così come lo sono gli aumenti salariali, fondamentali e
doverosi. Ma il contratto nazionale sono anche istituti normativi che devono garantire buona
occupazione, di qualità, rispetto per i diritti fondamentali, attenzione per il giusto bilanciamento dei
tempi di vita e lavoro.
Ricordiamo, quindi, a chi sottolinea di contraddistinguersi nella contrattazione di secondo livello, nel
riconoscimento di elementi economici a titolo di futuri aumenti contrattuali, nelle buone relazioni
sindacali, che anche il diritto allo sciopero è un diritto, ancor più quando in gioco è proprio il diritto al
contratto nazionale di lavoro.
Per noi, per le lavoratrici, i lavoratori, le rappresentanze sindacali, miglioramento delle tutele e del
salario sono un unico obiettivo, non possono diventare una ragione di scambio.
Le sedici ore di sciopero proclamate a livello nazionale e da realizzarsi a livello territoriale sono a difesa
del contratto nazionale di lavoro e contro chi lo vuole mettere in discussione, pertanto, siamo certi, che
proprio laddove viene riconosciuto il valore, l’importanza, la competenza e la professionalità delle
lavoratrici e dei lavoratori, che delle aziende sono la risorsa principale, il diritto allo sciopero venga
rispettato, con la massima comprensione.
L’unico invito a riconoscere le differenze, avanzato di recente da alcune aziende, che può essere
accettato è quando un’azienda decide di applicare ai propri dipendenti un contratto nazionale rinnovato.
Sarebbe auspicabile, invece, che le aziende associate a Confindustria facessero sentire la propria voce e
la propria pressione alla loro Associazione Datoriale piuttosto che alle lavoratrici e ai lavoratori o alle
Organizzazioni Sindacali. Così come si auspica di vederle al tavolo dell’attesa e fruttuosa ripresa della
trattativa.
Nel frattempo, a fronte di atteggiamenti miopi per il Turismo e offensivi per le lavoratrici e i lavoratori,
spesso additati come svogliati e scansafatiche, negando che le maggiori criticità del Settore sono proprio
le condizioni di lavoro e le retribuzioni, la mobilitazione è la risposta necessaria perché le posizioni
assunte dalle parti datoriali non passino sotto silenzio.
FILC AMS/CGIL FISASCAT/CISL UILTuCS
I commenti non sono chiusi.