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Latina. Chiarato: fare chiarezza sui giochi di Acqualatina

scritto da Redazione
Latina. Chiarato: fare chiarezza sui giochi di Acqualatina
É mia precisa volontà fare chiarezza sugli equivoci giochi di acqualatina e dei suoi capi. Uscire dalla privatizzazione della fornitura dell’ acqua pubblica non è utopia.
Voglio dedicare il massimo impegno sia a rivedere le tariffe sia a creare tutte le sinergie necessarie a costituirsi consorzio di bacino con gli altri comuni interessati al fine di scalzare il potere e l’ inefficienza che si traducono solo con un esborso esagerato di tributi.
Vorrei essere più chiaro.
La legge regionale del Lazio modificata è in vigore dal 29 ottobre 2015 e recepisce sia le disposizioni europee che il risultato del referendum stabilendo sia la possibilità di affidare il servizio integrato come società partecipata sia la possibilità di costituirsi in consorzio tra i comuni dello stesso bacino partecipando così alla ripubblicazione del servizio attraverso un fondo regionale da istituire. (va detto che la legge di stabilità di Renzi favorisce la privatizzazione in netto contrasto con il risultato del referendum del 2011!).
Al momento sono già diversi i comuni che hanno fatto ricorso per eliminare dal tributo la quota dovuta a socio privato per la capitalizzazione facendo così il primo passo per la piena autonomia. Mi riferisco ai comuni di Imperia, Savona, Reggio Emilia, così come posso dire che l’unico comune con acqua totalmente pubblica è Napoli avendo iniziato il percorso già da qualche anno.
Dal referendum del 2011 si evince che il 90 per cento dei cittadini di Latina votano per l’acqua pubblica.
A seguito la Regione emana la legge il 4 aprile 2014.
La presidenza del consiglio la impugna e la rimette alla Corte costituzionale che, ancor prima di consultarla, la dichiara illegittima e va in confronto in corte il 15’luglio 2014.
Vorrei anche aggiungere che la Corte Costituzionale aveva bocciato la formula della legge regionale là dove riportava che l’obiettivo della gestione integrata era il “pareggio di bilancio“. La modifica suggerita ed adottata è stata “l’equilibrio di gestione” in quanto la legge nazionale, dopo il referendum parla di “senza alcuno scopo di utile economico“.
A seguito di questa precisazione appare evidente che una SPA come acqualatina è totalmente superflua visto che non vi saranno mai utili da dividere fra i vari possessori di quote azionarie.
La giurisprudenza in materia di contenziosi tra enti locali, che hanno ridotto i tributi ,e società di gestione delle acque pubbliche ha spesso dato ragione a questa’ultime.
Ma non quando i tributi sono stati ridotti nelle quote destinate dalle società partecipate al recupero della capitalizzazione o capitalizzazione in quanto queste necessità sono da imputarsi solo alla gestione e non alla manutenzione e miglioramento della rete idrica!
Non posso affermare che in un baleno usciamo dalla gestione di acqualatina ma ci sono i mezzi e ci sono i presupposti che ciò possa accadere. Ora ci occorre solo tempo ed organizzare le giuste procedure per uscirne definitivamente fuori!

Gianni Chiarato

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