Molto è stato detto sulla vicenda. E’ anche noto come nel passato recente si siano consumate importanti spaccature all’interno della vecchia maggioranza sulle scelte da operare in questo delicato settore, che hanno fatto registrare una coalizione atipica in Consiglio Comunale che ha infine deciso per l’affidamento del servizio ad un Operatore economico del libero mercato, da selezionarsi con gara ad evidenza pubblica, e non già trasformare la Società partecipata Latina Ambiente in società con capitale sottoscritto interamente dall’Amministrazione, cui conferire la gestione del servizio in house providing.
Non è mia intenzione esprimere giudizi sulle scelte contingenti della Gestione Commissariale che, secondo una corretta e rispettabile posizione terza, lasciano comunque lo spazio per le decisioni ai programmi dei candidati sindaci da sottoporre alle decisioni finali dell’elettorato.
Voglio comunque ribadire fermamente la mia posizione di contrarietà alla scelta dell’affidamento del servizio ad Operatore del libero mercato per una serie di ragioni che non sto qui a ri-elencare perché sono state già ampiamente enucleate.
Evidenzio solo che, come riportato dal Dott. Raffaele Cantone, Presidente dell’ANAC, in una sua audizione innanzi la Commissione Parlamentare Antimafia, si tratta di un Settore “attenzionato” per il notevole business che esso produce e che la struttura tecnica-operativa di cui l’Ente dispone, o potrà disporre, non sarà in grado di operare controlli adeguati sulla prestazione dei servizi in appalto.
La cosa che mi preoccupa maggiormente è che l’affidamento esterno non può garantire in maniera certa ed incontrovertibile, la conservazione dei posti di lavoro, attualmente impiegati nella gestione del servizio. La materia della successione delle imprese nell’appalto, che è regolamentata nell’ambito delle previsioni contenute nella contrattazione collettiva, si limita a prevedere il mero automatico passaggio della forza lavoro impiegata da una società nell’espletamento di un determinato appalto a quella subentrante nella sua esecuzione, senza alcun obbligo di riconoscere gli eventuali diritti maturati nel tempo dai lavoratori, instaurandosi un nuovo rapporto di lavoro con conseguenti diverse dinamiche retributive e norme contrattuali. Tale forma di tutela, anche alla luce della nuova normativa in materia di accesso al lavoro (vedasi jobs act), non impedisce, comunque, all’Impresa subentrata di sciogliersi dal rapporto con i lavoratori acquisiti dalla precedente appaltatrice, in ragione di una riorganizzazione del servizio che porti ad una riduzione del personale.
Questo profilo non può essere sottaciuto e lasciarci inermi per i riflessi che porterà sul piano occupazionale in un momento in cui anche un solo posto di lavoro è importante per garantire la sopravvivenza di un intero nucleo familiare.
L’opzione più rispondente alle reali esigenze dell’Amministrazione e di quelle di gestione del servizio pubblico di igiene urbana ritengo sia e rimanga quella della società in house providing.
Questa forma di società consente al Comune di gestire direttamente, per il tramite di propri organi fiduciari, questo servizio pubblico, sulla base di quelli che sono i propri indirizzi e le esigenze che nel breve e lungo periodo potranno manifestarsi. Condizione questa che non può essere invece garantita da un appalto pluriennale vincolata ad un offerta immodificabile per ragioni di par condicio tra i concorrenti.
Dallo studio compiuto dall’Autorità Nazionale Anticorruzione e dalla Banca di Italia in materia, nel 2010, emerge che le modalità di affidamento del servizio di pulizia, raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani da parte dei capoluoghi di Provincia italiani, avviene per circa il 60% con Società in house. Questa percentuale è in aumento a discapito dell’appalto e delle società miste.
Non a caso l’ANAC ha individuato nel richiamato sistema, ove attuato secondo criteri di economicità e razionalità, quello migliore da attuare nel campo.
A tali considerazioni deve inoltre evidenziarsi che la ipotesi è quella maggiormente praticabile nel territorio comunale proprio per la presenza della Latina Ambiente S.p.A.. In tal caso l’Amministrazione potrebbe così utilizzare il know how acquisito negli ultimi vent’anni dal suo management.
I risultati conseguiti in questi lunghi anni consente di ritenere che l’Ente e la città dispongano delle risorse professionali per gestire in proprio detto strategico servizio, senza far ricorso all’imprenditoria privata e gettare nel nulla una esperienza ventennale.